Forza-Roma.com | Nel calcio così come nella vita, i cicli hanno un inizio e una fine, non stiamo qui a scoprire l’acqua calda, fa parte della natura ed è normale che tutto finisca. La trasferta di Donetsk ha dimostrato così come d’altronde lo sta facendo tutta la stagione giallorossa che ormai il ciclo di questa squadra è proprio arrivato al capolinea. Ben 6 giocatori titolari della Roma in questa partita erano gli stessi che il 22 novembre del 2006 hanno affrontato lo stesso Shakhtar nella fase a gironi della Champions League di quella stagione. Senza dimenticare che questa squadra ha una media di età elevata di 29,3 anni il che significa che è la squadra più vecchia della Serie A.
Certamente prima dell’inizio della partita tutti sapevamo che sarebbe stato difficile ribaltare il risultato dell’andata, ma come sempre succede in questi casi, la speranza è sempre l’ultima a morire, e si respirava almeno un filo di ottimismo da parte dei tifosi, che auguravano in qualche maniera che avvenisse un vero e proprio miracolo sportivo. Anzi no, è avvenuto tutto il contrario, la squadra giallorossa è crollata in maniera totale, perdendo la testa e uscendo da quel di Donetsk con lo sguardo in basso, grazie all’ennesima figuraccia di questa stagione. E pensare che dovevamo quantomeno onorare questa competizione.
La Roma era partita benino nel primo quarto d’ora, cercando di aggredire lo Shakhtar che forse non si aspettava un inizio cosi della squadra di Montella, in un ambiente ostile in tutti i sensi, sia per il freddo che per la quantità di spettatori presenti ad incoraggiare i padroni di casa. Ma non poteva essere diversamente, visto che la Roma era quella che doveva fare la partita per cercare di vincere l’incontro con ben due reti di scarto.
La squadra giallorossa ha dimostrato ancora una volta che dopo che subisce il primo gol diventa una squadra molto fragile, capace di andare in tilt e crollare definitivamente. Come è successo anche questa volta dopo il vantaggio dello Shakhtar, che al 18° minuto va in vantaggio grazie a una rete veramente ridicola con una palla rasoterra che attraversa tutta l’area della Roma davanti alla difesa immobile che rimane lì a guardare come l’indisturbato Hubschmann portava in vantaggio i padroni di casa.
Da qui in avanti si smarriscono le speranze giallorosse e subentra il nervosismo e la paura di perdere, a tale punto che dopo il rigore sbagliato da parte di Borriello, arriva l’espulsione per doppia ammonizione di Mexes che si fa espellere in maniera abbastanza ingenua, senza dimenticare che anche De Rossi, Pizzaro e Borriello meritavano l’espulsione grazie ad un comportamento fuori dai limiti sportivi. Tutto ciò avrebbe fatto ancora più scandalosa una sconfitta che già di per se è da catalogare come una delle più vergognose della storia giallorossa. Oltretutto trasmessa in tutto il mondo, lasciando una brutta immagine della nostra squadra.
Vergognosa perchè una squadra considerata “inferiore”, con giocatori giovani e sconosciuti come lo Shakhtar Donetsk, ha dato una vera lezione di calcio e di superiorità a un gruppo di giocatori che non sono stati capaci d’imporre in 180 minuti, la propria superiorità almeno sulla carta.
Una cosa è certa, questa squadra ha bisogno come il pane di un ricambio generazionale in ogni zona del campo, puntando sempre di più sui settori giovanili cosi come lo sta facendo lo stesso Shakhtar. Il caso più emblematico del calcio di oggi è il Barcellona, che sta dimostrando che per ottenere risultati importanti, è necessario valorizzare i giocatori giovani che vogliano dimostrare il loro valore, e non giocatori di nome che ormai sono arrivati al massimo delle loro potenzialità. Purtroppo questo è il male non solo della Roma, ma del calcio italiano, che deve cercare al più presto di dare un giro di 360° se veramente vuole tornare ad essere protagonista nel calcio che conta. E pensare che il settore giovanile della AS Roma è da anni uno dei migliori nel calcio italiano, e oggi ci ritroviamo una squadra ormai vecchia e in questi condizioni.
Riccardo Lelli