Rassegna Stampa – Il Messaggero – Unicredit vuol accelerare i tempi per la cessione della Roma. E volendo concludere l’operazione entro dicembre col passaggio al nuovo acquirente del 67% posseduto dalla famiglia Sensi e da piazza Cordusio, secondo quanto risulta a Il Messaggero, starebbe rivedendo il calendario anticipando alla fine di novembre il termine per la presentazione delle offerte binding (vincolanti). Ecco perchè la prossima settimana potrebbe essere definita la short list, cioè l’elenco ristretto dei finalisti che sarà stilato sulla base dei colloqui in corso con tutti i pretendenti che hanno presentato le manifestazioni di interesse. E che per fine mese depositeranno l’offerta finale in modo da scegliere il soggetto cui concedere l’esclusiva per finalizzare l’operazione. Gli incontri coi 6-7 pretendenti sono in pieno svolgimento e dovrebbero completarsi questa settimana. Col coinvolgimento della Rothschild, la banca d’affari scelta di comune accordo fra Unicredit e i Sensi, si sta procedendo a una messa a punto delle proposte. Restano in prima fila Aabar, il fondo sovrano di Abu Dhabi che è anche il principale azionista di piazza Cordusio (4,991%) e Steve Tisch, il ricco uomo d’affari Usa proprietario dei New York Giants, una delle più forti squadra di football americano. I due investitori sarebbero pronti a mettere sul piatto una somma vicina ai 150 milioni, che è il prezzo minimo richiesto da Unicredit per non dover contabilizzare una perdita dall’intera operazione. Concepita per rientrare dei 325 milioni di debiti di Italpetroli verso l’istituto. Aabar e Tisch quasi certamente entreranno nella fase finale dell’asta ma a loro potrebbe essere aggiunto un altro papabile in modo da rendere ancora più competitiva la gara. E spuntare un prezzo ancora più alto. Gli occhi sono puntati sull’unico italiano in partita, Gianpaolo Angelucci, ma finora la sua disponibilità di spesa sarebbe molto al di sotto di quella di arabi e americani.