Rassegna Stampa – Il Messaggero – La rabbia di Mexes e il pianto di Julio Sergio, immagini forti della ripresa della gara di Brescia. Perché non finiscono nell´occhio delle telecamere e quindi in quelli dei telespettatori solo gli orrori del quartetto sfasato, l´arbitro Carmine Russo di Nola e i suoi scudieri Roberto Romagnoli, Stefano Ayroldi e Andrea Romeo. In primo piano ci sono le reazioni del difensore francese e del portiere brasiliano, i due più colpiti dalle decisioni del direttore di gara e dei suoi tre collaboratori. Entrambi, due titolari, salteranno per motivi opposti, anche se sempre riconducibili alle ingiustizie della Russo & c., la nuova sfida con l´Inter, sabato sera all´Olimpico. Mexes sarà squalificato, anche se la Roma, attraverso il suo direttore sportivo Daniele Pradè, ha già chiesto che non sia fermato. La sua reazione, però, è stata a lungo inquadrata dalle telecamere durante la diretta tv. Il francese ha prima protestato in modo plateale con l´arbitro Russo, ma quando ha capito che a segnalare il suo fallo, tra l´altro fuori area, era stato l´assistente Ayroldi, è andato da quest´ultimo. E lì, ricordandogli che aveva colpito il pallone proprio sotto i suoi occhi, ha esagerato con le parole e gli atteggiamenti. Sono stati i compagni a spingerlo via dalla linea di fondo campo, dove il difensore aveva tentato di aggredire, almeno verbalmente, Ayroldi. Ma l´uscita dal terreno di gioco di Mexes prevede anche un´altra puntata. Il francese si ferma, in mezzo alle due panchine, e cerca il quarto uomo Romeo. Lo affronta, alzando la voce. Lo spingono via anche da lì. Il francese, però, non si tiene. Prima di rientrare nel tunnel degli spogliatoi, tira un calcione a un cartellone pubblicitario e alla parte bassa di una telecamera e incassa i fischi del pubblico del Rigamonti. Dal diciassettesimo al quarantasettesimo: ecco che le telecamere tornano nell´area giallorossa. Julio Sergio ha appena ricevuto le cure del dottor Pengue, dopo il fallo su Eder (con tanto di ammonizione) quasi a centrocampo. Il brasiliano torna in porta, ma non sta in piedi. Si accascia vicino al palo. Piange, seduto. La Roma, di fatto, finisce in nove. Adriano, di testa, sta per pareggiare. Gli obiettivi si spostano su un altro portiere: Sereni garantisce al Brescia il terzo di fila. Ma subito l´inquadratura torna su Julio Sergio che, finita la partita, resta lì. Non ce la fa a lasciare il campo. E´ in lacrime e lo vanno a recuperare. Lo sorreggono sin dentro lo spogliatoio giallorosso. La benda non tiene la caviglia, a quanto pare è saltato il legamento. Non ci sarà con l´Inter e chissà per quanto tempo. Stamattina gli accertamenti, le prime impressioni parlano di lesione dei legamenti o di possibile frattura della caviglia (è tornato a Roma reggendosi sulle stampelle). Sembra destino che contro i campioni d´Italia, come il 21 agosto nella Supercoppa Italia, debba toccare a Lobont, il gatto romeno, deludente nella notte di San Siro. Ma c´è sempre Doni: l´ex titolare ci può stare bene nella Roma brasiliana vista ieri sera (nella ripresa, cinque su dieci), orgogliosa e tecnica alla ricerca di un pari che non è arrivato solo perché gli avversari era in abbondante superiorità numerica (da contare anche il quartetto inviato da Braschi). Ranieri, per la gara di sabato sera contro l´Inter all´Olimpico, almeno recupererà De Rossi, Castellini, Totti, Okaka e ovviamente Nicolas Burdisso che ha scontato le due giornate di squalifica. Da verificare, invece, le condizioni di Taddei e di Riise (per il norvegese nuovi accertamenti).