Roma è furibonda, terna arbitrale totalmente inadeguata

Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – Partiamo dal peggiore in campo: Carmine Russo di Nola. Il direttore di gara commette, almeno, quattro gravi errori: non concede un rigore alla Roma per una trattenuta di Martinez su Borriello; non espelle il difensore giallorosso Rosi per un fallo violento a metà campo, assegna un rigore inesistente al Brescia per un intervento (sulla palla) di Mexes su Eder e, infine, sorvola su un netto fallo di mano in area di Hetemaj su tiro di Cicinho. Tre in pagella e, probabilmente, qualche settimana di vacanza forzata. Resta il fastidio per una partita condizionata da un arbitro chiaramente inadeguato. La Roma ha tutte le ragione per lamentarsi. E lo ha fatto nel dopo partita. Ma simili direzioni fanno male a tutto il movimento. Una domanda al designatore Braschi: vista la delicatezza della partita non c’era nessuno più in forma nella sua «squadra»? Il rischio è quello di arrivare a rimpiangere il sorteggio integrale. Brescia vola – Caracciolo e compagni sfruttano al meglio gli assist del signor Russo e volano al secondo posto, alle spalle dell’Inter. Il pareggio sarebbe stato più giusto, ma la squadra di Iachini ha avuto il merito di concretizzare le poche occasioni create. Segno di maturità. Il Brescia passa (al 13’) con il talento finlandese Hetemaj, bravo a correggere un perfetto assist di Caracciolo, e raddoppia, a metà ripresa, con lo stesso Caracciolo, che trasforma il generoso rigore. Non c’è molto altro alla voce «occasioni da gol».

Iachini è riuscito a far digerire subito al suo gruppo il salto di categoria. Ed è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra la qualità del suo tridente offensivo (Diamanti, Eder e Caracciolo sono tanta roba) e la grinta degli altri sette. In più c’è Sereni. Non ha il fisico da uomo ragno, ma arriva su tutti i palloni. Anche stavolta ha compiuto almeno due-tre interventi decisivi. Roma sfortunata – La Roma resta a quota due ma, stavolta, è stata battuta da arbitro e sfortuna. In avvio di ripresa, nel momento di maggiore difficoltà, Ranieri ha mandato al diavolo parole come « equilibrio » e «squadra corta» e ha schierato in campo contemporaneamente Adriano, Borriello e Vucinic (poi sostituito da Julio Baptista). Insomma, tutte le punte che aveva. Una Roma illogica che d’incanto ha ritrovato la magia di un tempo. Oltre al gol del definitivo 2-1, firmato in mischia da Borriello, i giallorossi potevano andare a segno altre tre volte con Adriano e Borriello. Un tiro al bersaglio che non ha dato i frutti sperati per l’imprecisione dei bomber e per gli interventi di Sereni. Ma Ranieri può ripartire da questa strana sconfitta. Tra l’altro sabato sera, contro l’Inter, ritroverà Totti e De Rossi, assenti ieri per leggeri infortuni. Quello che ancora non funziona nella squadra giallorossa è la difesa. Ranieri ha giustamente richiamato in panchina al 31’ del primo tempo l’improponibile Rosi. Male anche Mexes che dopo l’espulsione, legata al rigore inesistente, ha perso la testa lanciandosi contro la terna arbitrale. La Roma per il momento deve cercare di segnare un gol in più degli avversari. Beh, con gli attaccanti che ha non è una Mission Impossible.

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