Rassegna Stampa – Il Corriere della Sera – Sono tante le domande che affollano i pensieri di Ranieri dopo il pesante, probabilmente temuto, tracollo di Atene contro l’Olympiacos. Il tecnico romanista, che aveva notato segni di stanchezza nel gruppo già prima della trasferta greca, ad una settimana dalla sfida di Supercoppa contro l’Inter deve fare i conti con una squadra che fatica terribilmente a ritrovarsi, lontanissima dai picchi di rendimento toccati la scorsa stagione e che paga anche gli affanni di Adriano, a secco pure ad Atene dopo avere avuto almeno una grande occasione per sbloccarsi.
Se per un tempo, con una formazione non troppo diversa da quella che andrà in campo tra qualche giorno al «Meazza», la Roma aveva fatto partita pari con il pur non trascendentale Olympiacos (eliminato dal Maccabi Tel Aviv nel terzo turno di qualificazione dell’Europa League), nei secondi quarantacinque minuti, complici i molti cambi, nei giocatori giallorossi è scomparsa anche quella minima tensione agonistica vista in precedenza. Da lì alla brutta figura il passo è stato breve: quattro gol in poco più di mezzora a significare che, per poter sperare di alzare il primo trofeo dell’anno contro un’Inter già in palla, bisognerà essere protagonisti di una prestazione lontana anni luce da quella offerta in Grecia.
Certo il rientro tra i pali a Milano di Julio Sergio, a questo punto diventa essenziale il recupero di Pizarro. Contro i nerazzurri Ranieri non potrà prescindere anche dall’impiego di Menez, che – nonostante fosse tornato acciaccato dall’esordio con la nazionale francese – ha mostrato di essere il più in forma.