Che Burdisso sia un ottimo difensore è fuori discussione, anche se non va dimenticato lo scetticismo con cui fu accolto nella Capitale circa un anno fa. Che oggi sia un giocatore indispensabile per il futuro prossimo della Roma lo trovo un po’ esagerato. Certo, se arriva è meglio, ma restano alcune considerazioni di estrema importanza. Il caso Burdisso è retaggio di una gestione “alla frutta”, trascinata per motivi più o meno occulti, annaspando fra parametri zero e prestiti gratuiti. Ecco il punto. Burdisso dodici mesi fa lo avresti pagato al massimo 3, 5 milioni. Oggi è valutato più del doppio, promosso ad oggetto del desiderio dei più grandi club italiani ed europei, grazie ad un’annata eccezionale con la maglia giallorossa, che ha regalato all’atleta una nuova immagine, oltre alla gratificazione mondiale, all’Inter un surplus tanto inaspettato quanto gradito. E noi? Noi restiamo a guardare, perché la logica dei prestiti è così: alla lunga rischi che la metà di Motta venga venduta per la metà di ciò che si è speso per acquistarla; che Toni venga congedato, arrivederci e grazie, senza tribolazioni e speriamo senza rammarico; che il Bandito diventi Campione al cospetto di un gioco al rialzo che mortifica il concetto di gratitudine. Confidando nel fatto che siffatta gestione resterà ben presto solo un triste ricordo, è proprio sul concetto di gratitudine che si fonda la seconda riflessione. Vogliono prenderci per il collo a dispetto di un merito innegabile ed indiscutibile: avere dato nuova vita a chi era ormai considerato morto. Ma in questo calcio non vi è spazio per i sentimentalismi… Intanto, se penso che questo “tira e molla” sta mortificando le aspettative di un vero Campione qual è Philippe Mexes, romano, romanista e sinceramente innamorato di questi colori, mi viene rabbia. Ripenso alle lacrime post Roma – Samp. Ripenso alle dichiarazioni sempre orgogliose, battagliere e fidelizzate, che ancora riempiono i cuori giallorossi di gioia immensa. Phil alla Juve non andrà mai; Burdisso sembra essere onorato dalla prospettiva. Ripenso alla professionalità con cui il francese ha accettato il ruolo di comprimario, scalzato da un trono che gli apparteneva. Il miglior Mexes non ha nulla da invidiare ai più forti centrali al mondo. Burdisso e Mexes insieme sarebbe fantastico. Tuttavia, se davvero dovessi scegliere, al Bandito preferisco l’unico vero Campione…