Rassegna Stampa – Leggo – Trenta giorni per convincere Angelini a comprare la Roma. E’ questo l’obbiettivo di Unicredit, decisa entro fine luglio a rientrare del credito di 350 milioni nei congfronti di Italpetroli, che detiene il pacchetto di maggioranza della Roma. La Sensi d’altronde si è già detta disposta «a fare un passo indietro di fronte a un’offerta seria» e Unicredit eviterebbe volentieri di ricevere l’As Roma (e altri assets di Italpetroli) come compensazione del credito per due motivi:
1) Sarebbe costretta a un’Opa sul 33% del capitale sparso tra i piccoli azionisti della Roma (valore di circa 35 milioni);
2) Dovrebbe gestire un mercato difficile e una tifoseria che non vorrebbe vedere la squadra all’asta.
Per questo Unicredit starebbe pressando Francesco Angelini, imprenditore farmaceutico e tifoso della Roma, che però sta prendendo tempo prima di presentare un’offerta ufficiale. E di tempo ne rimane ormai poco. Entro il 23 giugno, infatti, i Sensi dovranno trovare un’intesa con Unicredit in vista del nuovo arbitrato e il 30 giugno è la data ultima per certificare il bilancio della società.
Intanto la Roma sta concentrando tutti i suoi sforzi di mercato sul riscatto di Burdisso considerato indispensabile da Ranieri. Il Manchester City di Mancini (grande estimatore dell’argentino) ha già bussato alla porta di Moratti che ha sparato alto: 14 milioni. Una cifra che la Roma non può permettersi ma che potrebbe rappresentare solo un gioco al rialzo. Alla Roma dovrebbero bastare 8 milioni per riscattare Burdisso. Ossia l’intero tesoretto derivante dalla cessione di Doni e da quella di Baptista o da quella di Mexes. La seconda metà di Motta (4,9 milioni) che l’Udinese verserà alla Roma per il riscatto del terzino potrebbe invece essere coperta da uno scambio con il cileno Isla o con il serbo Basta.