Rassegna Stampa – Il messaggero – «Ma a che state a pensà oh?!». L’urlo di Ranieri si sente fino alla Laurentina. Vigilia di Inter-Roma, finale di Coppa Italia, i giallorossi in campo a Trigoria per l’allenamento, il tecnico nota poca concentrazione da parte dei suoi e si arrabbia molto.
Non vuole cali di tensione, le prove in campo devono essere fatte nella maniera giusta. Una delle varie prove è la difesa a tre, vista l’assenza per squalifica di Cassetti (Motta è un po’ che non viene preso in considerazione, dalla sfida di Livorno lo scorso 14 marzo). Ranieri avrà pensato: Burdisso meglio centrale che non terzino, ma è meglio pure la difesa a quattro che non a tre. Quindi stasera in campo l’argentino va a destra, Riise a sinistra, Mexes e Juan in mezzo e ovviamente Julio Sergio in porta (in panchina va Lobont, Doni è ancora infortunato).
A centrocampo la coppia formata da De Rossi e Pizarro, anche se quest’ultimo è parecchio acciaccato. Nella linea dei trequartisti Taddei da una parte, Vucinic dall’altra, Perrotta in mezzo. Menez? Ha fatto cose straordinarie fino alla partita con la Sampdoria, poi ha pagato lo strappo. Più probabile che parta dalla panchina.
Stesso discorso vale per Toni, che fa fatto molto bene prima dell’infortunio e subito dopo, poi è calato, mentre Totti sembra essere tornato in buonissime condizioni di forma. In avanti, però, Ranieri deciderà solo all’ultimo momento chi scegliere tra il capitano e Toni, anche se appare favorito Totti. «Tutti quelli che ho convocato sono in buona condizione – ha spiegato il tecnico della Roma – Ciò mi permette di scegliere con la massima tranquillità gli undici titolari e la panchina. Questo gruppo è cresciuto molto. Quando gioca uno che di solito ha poco spazio ti dà il cento per cento. Stiamo tutti dando più di quello che possiamo. E per questo ringrazio i ragazzi».