Rassegna Stampa – Corriere della Sera – Accadde qualcosa di simile anche lo scorso anno, dopo un’altra sconfitta. Quella sì inappellabile, contro l’Arsenal in Champions League. Stavolta resiste ancora una fiammella di speranza in chiave scudetto, nonostante il k.o. contro la Sampdoria c’è una gran parte della città giallorossa che continua a crederci. L’abbraccio caldo e sincero della sua tifoseria ha quasi sorpreso la Roma, incitata a Trigoria e scortata con caroselli di auto vicine al pullman in partenza. Dovrà pur esserci un modo per ripagare questo popolo, presente in massa pure al «Tardini». Dovrà pur chiudersi in qualche modo il cerchio di una stagione comunque memorabile, la prima di Claudio Ranieri al timone giallorosso.
L’allenatore spera di premiare gli entusiasti con un altro contro sorpasso: «È bello sentire il calore della gente. Siamo un corpo unico, io vengo dalla curva Sud e so che i tifosi hanno riconosciuto l’impegno del gruppo, la volontà di lottare sempre. In questi giorni ho ricevuto valanghe di richieste: chiunque mi chiedeva di non mollare fino alla fine. Tutto ciò ha contribuito ad alimentare la mia adrenalina. Siamo inferiori all’Inter, ma con questo pubblico tutto è ancora possibile». Tutti i protagonisti si sono lanciati in proclami di riscatto: «Le chiacchiere non contano, il verdetto spetta solo al campo. Sono convinto che la squadra sarà determinata emotivata di fronte a un’avversaria che proverà a batterci, perché questo prevede lo sport». A proposito: Le polemiche preventive su Lazio-Inter? «Conta solo la partita di Parma. Mai abbiamo parlato della Lazio, che sono convinto onorerà il suo impegno. Non ci interessano le gare degli altri, vogliamo giocarci la parte del destino che dipende da noi e alla fine tireremo le somme». E allora si analizza il match di stasera: «Le squadre di Guidolin pressano, si chiudono e ripartono in contropiede: dovremo fare attenzione a una squadra in salute».
Tornando ai temi tecnico-tattici, il mister di San Saba nega in modo perentorio la presunta incompatibilità fra Totti e Toni. «Hanno giocato insieme in nazionale, perché non possono farlo nella Roma?». E sulla formazione di oggi, dice: «Sceglierò tra chi sta fisicamente al top e chi, invece, è soprattutto mentalmente preparato a questa sfida».
Una cosa è certa: non ci sarà un turnover in vista della finale di Coppa Italia, al massimo un paio di modifiche rispetto alla gara con la Samp. Julio Sergio, Cassetti, Burdisso, Mexes (più di Juan) e Riise giocheranno in difesa, Perrotta, Pizarro e De Rossi a centrocampo, con Menez dietro il tandem Totti-Vucinic. Toni e il capitano possono dar vita a una staffetta ed è probabile che l’escluso di oggi possa iniziare dal primo minuto con l’Inter.
Tornando ai temi tecnico-tattici, il mister di San Saba nega in modo perentorio la presunta incompatibilità fra Totti e Toni. «Hanno giocato insieme in nazionale, perché non possono farlo nella Roma?». E sulla formazione di oggi, dice: «Sceglierò tra chi sta fisicamente al top e chi, invece, è soprattutto mentalmente preparato a questa sfida».
Una cosa è certa: non ci sarà un turnover in vista della finale di Coppa Italia, al massimo un paio di modifiche rispetto alla gara con la Samp. Julio Sergio, Cassetti, Burdisso, Mexes (più di Juan) e Riise giocheranno in difesa, Perrotta, Pizarro e De Rossi a centrocampo, con Menez dietro il tandem Totti-Vucinic. Toni e il capitano possono dar vita a una staffetta ed è probabile che l’escluso di oggi possa iniziare dal primo minuto con l’Inter.