“Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Come Virgilio, guida di Dante nel III Canto della Divina Commedia, descrive i vili (coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo) così il popolo giallorosso quello dal cuore grande per la propria amata Roma rivolge un appello ai propri eroi. D’Inferno, bonariamente scritto anche da chi vi scrive, oggi se ne parla e pure tanto, alcuni addirittura ne hanno fatto uno slogan su maglie personalizzate per spronare la Roma a scatenarsi contro i cugini e riottenere lo scettro della classifica. Il popolo romanista chiede alla propria Roma di non curarsi della vittoria dell’Inter nell’anticipo di ieri e guardare dritto e deciso al derby di domani pomeriggio per vincere e tornare in testa a quella vetta che i nerazzurri hanno apertamente voluto riprendere battendo una Juventus coraggiosa ma lontana parente da concorrente per lo scudetto. Mentre a Trigoria Ranieri prova e riprova la tattica idonea per la sua Roma, il cuore pulsante di una gente affamata di vittorie, chiede ai giallorossi, loro beniamini, uno sforzo immane e pieno di coraggio. Il successo dell’Inter impone alla Roma un solo risultato, la vittoria, per tornare capolista, e vittoria dovrà essere. Battere la Lazio per riconfermare il predominio cittadino che ormai veleggia a gonfie vele da anni e per dichiarare al mondo del calcio italiano che Roma è Roma e gli altri stanno dietro. Come Virgilio definisce “senza infamia e senza lode” quelli ai quali è inutile curare di attenzioni, il popolo giallorosso non calcola gli esseri superflui di un calcio raccontato che oggi fà più male perchè svela anche ai più disattenti le malignità di un modo di porsi fazioso e di parte: Bergomi ritorna a farsi sentire dopo giornate di mutismo e di vergogna, di essere umiliato a seguito di profezie da orrore (a Febbraio l’Inter aveva lo scudetto in tasca) e torna fra i vivi e sentenzia al fischio finale di Damato: “Questa è la vittoria dello scudetto”. Li mortacci vostra! Ecco perchè Virgilio aveva ragione: “Non ragioniam di lor ma guarda e passa”.