Claudio Ranieri, tecnico della As Roma, non solo non si arrende ma rilancia sul fatto che la sua Roma non dovrà lasciare nulla d’intentato fino alla fine della stagione. Fin quando ci sono obiettivi aperti lui ci crede.
I passaggi chiari della conferenza odierna alla vigilia di Roma-Udinese:
“Credo che le dichiarazioni di chi scrive mi fanno pensare che non ha capito nulla in questi sei mesi di lavoro di come sono fatto. Bisogna guardare la mia carriera, non alleno da un anno. Quando sono arrivato ho raffrontato il momento della squadra in termini medici dicendo che eravamo in terapia intensiva. Dalla sconfitta dell’Udinese nel girone di andata abbiamo fatto, credo, cose molto buone. Abbiamo riportato l’entusisamo nei tifosi, rendendoli orgogliosi della propria squadra. Ora si dice che stiamo tirando un pò il fiato, che abbiamo paura di vincere, ma noi non siamo mai usciti fuori strada.Stiamo lavorando per offrire di più. È vero, non siamo la Roma di prima. Ma non siamo stanchi. Non ci riescono le cose come prima, vero, ma non è stanchezza. È lo stato di forma che non si può avere per undici mesi. Una squadra che vince lo scudetto anche se non sta bene, fa 1-0 e porta a casa la partita. Non ce la stiamo facendo, ma non si possono addossare colpe ai ragazzi, sarebbe irriconoscente. Ma noi vogliamo riprendere chi ci sta davanti, facendo più punti possibili. Poi, nel rettilineo finale, con il rientro di Totti, di Toni che sta avvenendo molto molto bene, di regalare qualcosa di bello ai tifosi senza illuderli. Avevo detto che sarà un anno tribolato. Ora lo è in positivo. Ma vogliamo fare di più. Non sempre è possibile. dobbiamo essere sereni ad analizzare quello che facciamo. Ma i tifosi devono sapere che cerchiamo sempre di fare il massimo. La forza di ogni singola squadra sta in ogni singola rosa. La componente psicologica è importante. L’inter può solo perdere lo scudetto, il Milan è la più vicina, noi siamo lì, lupi famelici”.