Migliori e peggiori in Roma-Verona: finalmente Solbakken, maledizione Belotti

Sono segnali importanti quelli che arrivano da questo Roma-Verona per Mourinho. Qualcuno potrebbe obiettare che ne è venuto fuori un 1-0 striminzito in casa contro una squadra in piena lotta per non retrocedere, ma per contestualizzare al meglio la partita è importante ricordare gli ultimi ottimi risultati della compagine scaligera, senza dimenticare il fatto che i giallorossi fossero reduci da un match che ha richiesto un notevole dispendio di energie in Europa League contro il Salisburgo.

In attesa della sfida di giovedì prossimo, a questo punto decisiva per il futuro della squadra in Europa, si sono aggiunte in corso d’opera problematiche non di poco conto per questo Roma-Verona. Basti pensare allo stop di Dybala, che lo Special One spera di recuperare tra quattro giorni, senza dimenticare l’infortunio rimediato da Abraham nei primi minuti di gioco questa sera. Insomma, c’erano molte più difficoltà di quanto non dica sulla carta la sfida ai gialloblu.

Insomma, è giusto focalizzarsi sul risultato, come è giusto chiedere sempre il massimo a questa squadra, magari evitando di soffrire in occasione del Roma-Verona di turno, ma ogni considerazione va contestualizzata. E fa tanto piacere, passando ai singoli, poter dedicare finalmente una parentesi a Solbakken.

Chi ha convinto di più in Roma-Verona tra i giallorossi

Solbakken 7. Essere protagonista dopo settimane di panchina e tribuna non era semplice. Lui si prende la scena ed archivia i mugugni frettolosi proprio nella serata in cui Mourinho deve rinunciare a Dybala prima e ad Abraham poi. Dettaglio non secondario, con gol da attaccante puro da area di rigore.

Cristante 7. Prova solida e di spessore per l’ex Atalanta dopo la serata poco brillante di Salisburgo. Fondamentale arma tattica nel rendere l’azione da difensiva ad offensiva. Se il Verona è poco pericoloso è anche merito suo.

Ibanez 7. Non sbaglia praticamente nulla, nonostante gli attaccanti esterni del Verona non siano clienti particolarmente semplici. Lucido come nelle sue serate migliori, ad un certo punto appare praticamente insuperabile.

Mancini 7. Vale lo stesso discorso fatto per il suo collega di reparto. Mette da parte anche il nervosismo ed il giallo facile che, soprattutto nella scorsa stagione, lo hanno limitato non poco.

I peggiori in Roma-Verona dopo il posticipo della domenica sera

Belotti 5,5. Per carità, l’impegno e la generosità sono fattori che non possiamo mai mettere in discussione con l’ex Torino, ma il gol è un problema. Certo, a volte ci si mette anche il portiere avversario con un intervento miracoloro, stando a quanto visto con Montipò durante Roma-Verona, ma questo non toglie che occorra più lucidità da parte sua.

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