Tra il secondo ed il terzo posto balla una settantina di milioni di euro, fondamentali per poter pianificare al meglio la prossima stagione.
Corriere della Sera, G. Piacentini
La corsa allo scudetto della Roma si é fermata, sabato pomeriggio, sul palo (colpito da De Rossi) e sulla traversa (colpita da Nainggolan) della porta dell’Atalanta, che hanno impedito ai giallorossi di conquistare la vittoria e rimanere a meno sei dalla Juventus. Già a quella distanza sarebbe stata un’impresa quasi impossibile. A otto punti é arrivato il momento, in casa romanista, di pensare esclusivamente a difendere la seconda posizione dal ritorno del Napoli, che ora é a sole due lunghezze di distacco. Un «mini trofeo» come ha definito Szczesny il secondo posto, che non conta niente per i tifosi e non convincerà Luciano Spalletti a rimanere sulla panchina romanista, ma che avrebbe un’enorme importanza per la società , con evidenti ripercussioni sulle strategie di mercato e sugli investimenti per la prossima stagione. Il lavoro del nuovo direttore sportivo Monchi, che potrebbe essere presentato durante questa settimana, dipenderà anche dal risultato finale di questa stagione.
La verità é scritta nei bilanci societari ed é stata certificata pochi giorni fa dal direttore generale Mauro Baldissoni durante l’assemblea degli azionisti: «Accedere alla Champions League comporta un significativo aumento di introiti, che é di quasi un quarto (rispetto al fatturato complessivo n.d.r.). L’anno prossimo, con la qualificazione, aumenteranno le chance per rimettere a posto i conti». Poichà© la strada alternativa é un ridimensionamento della rosa attraverso la cessione di almeno un paio dei pezzi pregiati, diventa fondamentale difendere i due punti di vantaggio che ora i giallorossi hanno sul Napoli.
«La pressione é tutta su di loro – é il pensiero di Edin Dzeko, pubblicato sul sito ufficiale della società -, perchà© secondi adesso siamo noi e abbiamo pi๠punti di loro. Di certo non possiamo pi๠sbagliare, ma non abbiamo paura: siamo una squadra. Vincere in casa é sempre pi๠facile, quindi l’altro giorno abbiamo buttato due punti, incredibile come in certi momenti non riuscivano a fare due passaggi di fila. Dobbiamo fare meglio nelle prossime partite». Il calendario dei giallorossi sembra pi๠complicate rispetto a quello che aspetta il Napoli inseguitore. Tolte la trasferta di Pescara – luneda prossimo – e le ultime due giornate contro Chievo e Genoa, che da tempo non hanno pi๠nulla da chiedere alla classifica, la Roma incontrerà Lazio, Milan (in trasferta) e Juventus (all’Olimpico) tra la trentaquattresima e la trentaseiesima giornata: un trittico di gare che ricorda da vicino quello contro Lazio, Napoli e Olympique Lione che ha compromesso tutti gli obiettivi stagionali. In quell’occasione sono arrivate tre sconfitte, compresa quella nello scontro diretto contro il Napoli che, se vinto o anche solo pareggiato, avrebbe chiuso in anticipo la corsa al secondo posto.
Ora invece gli azzurri ci credono: tutte le dichiarazioni – dal presidente De Laurentiis fino ai calciatori, passando per Sarri – vanno in questa direzione, supportate dallo straordinario momento di forma che stanno vivendo e da un calendario in discesa. àˆ vero che il Napoli dovrà affrontare quattro trasferte – Sassuolo e Inter consecutivamente, Torino e Sampdoria – e due sole gare (contro Cagliari e Fiorentina) al San Paolo, ma lo é altrettanto che tutti gli avversari degli azzurri, ad eccezione dell’Inter che é ancora in corsa per un posto in Europa League, non hanno pi๠niente da chiedere al campionato. La Roma, da parte sua, ha un piccolo vantaggio: in caso di arrivo a pari punti sarà davanti grazie alla differenza reti (4-3) negli scontri diretti. Un particolare che puಠvalere una settantina di milioni di euro, cioé la differenza tra la Champions diretta e i preliminari.