La Roma vince e convince. Una vittoria figlia di quell’amarezza gustata a malincuore pochi giorni fà in quel di Cagliari. Caparbia e tenace la Roma di ieri all’Olimpico, pronta e vogliosa di rivincita, attenta e capace di giocare quasi 90 minuti (recupero compreso) in inferiorità. La Roma ha lanciato l’ennesimo segnale al campionato, un messaggio forte sulle proprie velleità di vertice, avallato dalla freschezza atletica di molti calciatori che erano fino a qualche tempo fà con gli armadietti di Trigoria già svuotati. Segna De Rossi di testa ma ad incantare i 35000 dell’Olimpico, coraggiosi a sfidare freddo e pioggia, c’è stato quel tanto atteso colpo di mercato, Luca Toni. L’uomo che sà fare reparto da solo, capace di conquistare 22 calci di punizione, di sfiorare il goal in un paio di occasioni e di procurarsi con un’azione alla “Totti” un penalty sacrosanto. Toni ha lasciato tutti soddisfatti, Roma da anni non aveva un centravanti così forte e possente là davanti, una punta che al capitano darà una grossissima mano di aiuto. La Roma è piaciuta ed è piaciuto il self control di Claudio Ranieri, non era facile dopo l’amara Cagliari, reggere la pressione creata dall’inferiorità numerica e rimanere lucido ed attento a ridisegnare la sua Roma. La sua Roma ha un’anima, ha un gruppo solido alle spalle ed in assenza di grandi protagonisti (Totti e Mexes) riesce ugualmente ad esprimersi con grande temperamento e sagacia. I minuti di follia in terra sarda sono stati smaltiti grazie ad una prestazione di rendimento di quasi tutti gli interpreti. Due pensieri. Uno và allo sfortunato Doni. Chiamato a sostituire Julio Sergio, ha giocato solo 11 minuti per via di quell’espulsione per aver toccato la sfera fuori dall’area di rigore. Il periodo per il numero 32 giallorosso è davvero ostile ma a Roma tanti lo stimano e lo amano ancora, passerà la nuttata. L’altro pensiero lo vorrei indirizzate al Peq. Giocatore di grande personalità ma protagonista in negativo per l’errore dal dischetto. “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. La Roma ha chiuso il giro di boa consapevole di potersela giocare davvero con tutti.