Prima del Leverkusen l’aveva definita una settimana eccitante e alla vigilia della partita contro la Fiorentina non ha cambiato di certo idea: “È un piacere giocare match del genere, si affrontano due squadre molto buone e mi auguro diano spettacolo. Speriamo con un gol in meno rispetto al risultato di martedì”.
Rudi Garcia si prepara così alla sfida contro i viola, che in caso di vittoria potrebbe dare la possibilità alla Roma di conquistare il primo posto in classifica: “Stanno facendo bene, hanno una buona identità di gioco: questo è merito dell’allenatore che avrò il piacere di conoscere domani”.
L’atteggiamento della squadra, però, dovrà basarsi solo sugli aspetti positivi mostrati martedì in Champions in Germania: “Tutta la squadra deve difendere in modo diverso e serve tenere di più il pallone e attaccare gli avversari. Non voglio perdere la possibilità di segnare in qualsiasi momento della partita e dobbiamo arrabbiarci anche quando siamo in vantaggio”.
Se la Roma vincerà domani sarà prima in classifica: questa è già una gara decisiva in ottica campionato?
“Sarà una bella partita, prima del Leverkusen ho definito questa settimana eccitante. Siamo ancora in corsa per la Champions e ora c’è il match contro la Fiorentina, che è un’ottima squadra e sta disputando un bell’avvio di stagione. È un piacere giocare match del genere, speriamo che sia divertente come quello di martedì: si affrontano due squadre molto buone e mi auguro diano spettacolo. Magari con un gol in meno rispetto al risultato di martedì. Domani, inoltre, il settore ospiti sarà pieno e sono molto contento e orgoglioso di questa cosa, sarà una motivazione in più per dare il meglio di noi stessi”.
Che ne pensa della Fiorentina e del suo allenatore, Paulo Sousa?
“Stanno facendo bene, hanno una buona identità di gioco: questo è merito dell’allenatore che avrò il piacere di conoscere domani. Io mi concentro sulla mia squadra però e faccio in modo di vincere più partite possibili. La classifica sarà interessante da guardare, anche se non darà ancora nessun giudizio definitivo sull’esito del campionato”.
De Rossi come sta? E poi ci spiega la storia del bigliettino in campo di cui si è tanto parlato?
“Non c’è alcun segreto, quando è entrato Dzeko dovevamo riorganizzarci sui calci piazzati difensivi e questo compito l’ho affidato in quel modo a Daniele, che era il capitano. Dal punto di vista fisico sta meglio, aveva bisogno di 24 ore in più e domani ci sarà. Aveva un fastidio che risale al match contro l’Empoli, quando durante una scivolata ha preso una bella botta che ha prodotto un ematoma fastidioso. Dopo due giorni e mezzo di riposo, oggi si è allenato e sono più che fiducioso in vista di domani”.
Dzeko è pronto per domani? E la squadra è pronta a tornare a giocare con lui?
“Edin è una risorsa in più, un grande giocatore e campione che abbiamo preso perché sa fare tutto. Non è un problema se inizia la partita o entra in corsa: dobbiamo mettergli a fianco giocatori che sanno servirlo e anche che sanno andare in profondità, cosa che in maniera diversa è in grado di fare anche lui”.
Questa squadra ha delle lacune dal punto di vista difensivo?
“Da inizio stagione conoscevamo le condizioni di Castan e Rudiger, che ora stanno ritornando in forma. Piano piano avremo la possibilità di lavorare con tutti i giocatori del reparto difensivo e faccio riferimento anche agli esterni: tra Maicon, Florenzi e Torosidis, senza dimenticare il piccolo Emerson che è in crescita, devono essere tutti al massimo delle possibilità per poter lavorare bene. A Leverkusen, però, il quarto gol subito non è da imputare a un problema difensivo: eravamo in dieci dietro la linea del pallone e non siamo stati bravi ad attaccare con il pressing. Poi va anche sottolineato che il nostro gioco ti porta a prendere dei rischi inevitabili se vuoi avere la possibilità di segnare quattro reti. Finché avremo risultati continueremo così, ovviamente cercando più equilibrio e una fase difensiva più efficace”.
Perché la Roma non è riuscita a vincere nonostante i quattro gol segnati?
“Domanda legittima, ma è stata una gara particolare. I quattro gol segnati vanno presi come segnali positivi dal punto di vista del sistema di gioco, perché ha dimostrato che se applicato ci può dare la possibilità di vincere le partite. L’aspetto negativo è relativo all’atteggiamento adottato quando eravamo in vantaggio. Dobbiamo essere più forti, non abbassarci e tenere la palla. Dall’inizio della stagione a ora abbiamo fatto vedere che siamo bravi a riprendere una sconfitta, ora dobbiamo fare lo stesso anche quando siamo in vantaggio”.
Se la difesa ha ancora bisogno di tempo forse sono state fatte scelte affrettate sul mercato in uscita?
“Siamo a due punti dal secondo posto nel girone di Champions, dove abbiamo ancora la possibilità di passare il turno, e siamo secondi in classifica in campionato. Questo vuol dire che l’inizio della stagione è buono, nonostante i gol subiti. Ora non serve guardare indietro, il mercato è molto difficile ma tutti, assieme al nostro formidabile direttore sportivo Sabatini, costruiamo la rosa per ottenere risultati importanti. Poi sono io a dover lavorare con la squadra per ottenere i frutti il più presto possibile. Sul piano difensivo io non parlo mai dei singoli e nemmeno sul piano offensivo: quando segniamo il primo attaccante è il portiere e quando prendiamo gol il primo difensore è l’attaccante. È sempre il risultato di un lavoro di squadra. Ovviamente in questo scenario si innestano anche gli errori individuali. Serve capire che calcio vogliamo fare. Io voglio fare un calcio offensivo, ma serve una base forte. Il primo anno con me abbiamo avuto una delle migliori difese della Serie A. Abbiamo cambiato ogni stagione il reparto, ma queste sono le regole di mercato. Voglio solo lavorare bene con la mia rosa e farle capire che è in grado di fare tutto al massimo delle possibilità. Io non voglio perdere la chance di poter segnare a ogni momento e in ogni partita”.
Sono due anni che la Roma non è prima, se dovesse dire la rosa di oggi rispetto a quella di due anni fa è più forte o più debole?
“Le rose sono differenti ogni anno e i calciatori affrontano avversari diversi: non si può fare un paragone simile”.
Questa squadra spreca troppo rispetto a quella della sua prima stagione?
“Non possiamo paragonare il primo anno o la scorsa stagione con questa in corso. Ci sono giocatori diversi. Ci sono sempre due o tre possibilità per dire come tenere un risultato: si può mettere un difensore in più, ma per me questo è un modo di subire ancora di più il possesso palla avversario”.
C’è un problema di concentrazione per questa squadra?
“Quando siamo stati in difficoltà ha sempre una reazione formidabile, molte squadre non hanno il coraggio di credere nel proprio gioco quando subiscono. I ragazzi ora devono convincersi che quando sono sopra devono sempre provare a segnare, senza perdere equilibro difensivo o abbassare il baricentro: serve sempre un buon pressing, senza lasciare la palla all’avversario. Basta essere sicuri e consapevoli di dover portare avanti questo atteggiamento: dobbiamo arrabbiarci quando siamo in vantaggio, senza addormentarci”.
Il problema di approccio alla partita è dovuto alla qualità dell’avversario?
“Non è che si vince contro la Juventus o si fa bene contro il Barcellona se si ha un atteggiamento differente rispetto alle partite contro le piccole. Secondo me le partite difficili sono quelle prima e dopo la Champions e su questo aspetto la squadra ha sempre risposto bene dimostrandomi che è concentrata al 100% sulla partita che arriva. Questo è il miglior atteggiamento, non devono essere fatte proiezioni sbagliate. Domani sarà una bellissima partita che vorranno giocare tutti”.
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