Considerata la condizione del ginocchio di Philippe Mexes, per Ranieri è diventato fondamentale aver ritrovato il brasiliano Juan al centro della difesa della Roma.
(Epolis)- Non c’è Batman senza Robin come non c’è Robin Hood senza Little John. Non c’è eroe che si rispetti senza un braccio destro come non c’è nessun cavaliere senza un fido scudiero. Se Marco Cassetti e Julio Sergio Bertagnoli sono stati gli eroi o i cavalieri dell’ultimo derby, Juan Silveira dos Santos, meglio e semplicemente conosciuto come Juan, è stato senza dubbio il loro degnissimo braccio destro o fido scudiero. Se il match-winner e il match-saver di domenica scorsa si sono presi giustamente applausi, baci, abbracci, complimenti, pacche sulle spalle, copertine e luci dei riflettori, lo devono anche a chi gli ha agevolato le cose. Uno di quelli che lo hanno fatto maggiormente, dando una bella mano alla Roma, è stato sicuramente Juan. E lo ha fatto innalzando un muro contro il quale ha sbattuto il muso anche Zarate, non sbagliando praticamente nulla e giocando con una classe, un’eleganza, una disinvoltura e un’autorità da autentico fuoriclasse.
Perché questo, nonostante le critiche per i troppi infortuni e le accuse di pensare più alla Nazionale brasiliana che alla Roma, è quasi sempre stato Juan. La prova nel derby avrà rinfrescato la memoria a parecchie persone sul reale valore del brasiliano, così come avrà aumentato i rimpianti per i tanti stop che hanno minato (finora) la sua avventura romana. La rinascita completa della Roma, secondo quanto detto da Ranieri, passa inevitabilmente dalla difesa e dal non prendere gol. Non subirne, cosa che non capitava dallo scorso 1 ottobre contro il Cska Sofia (mentre in campionato non succedeva dallo scorso 3 maggio contro il Chievo), nel derby è stato il primo passo di un lungo cammino. Che potrebbe anche essere un po’ più corto, con un Juan come quello ammirato nella stracittadina. E con un Juan finalmente lasciato in pace dagli infortuni. A tal proposito, oggi se ne saprà di più su Mexes, che salterà la Sampdoria, e sul suo ginocchio destro.