(NEWS AS ROMA – I SEGRETI DEL TRIDENTE DELLA ROMA – FORZA-ROMA.COM) – Dopo le belle prestazioni di Menez, Roma s’interroga su come poter vedere giocare la squadra giallorossa con Totti, Vucinic e Menez assieme. La provocazione è stata lanciata. Una Roma a tre punte, firmato Jeremy Menez. Una provocazione perché proporre un tridente a una squadra che dal tre maggio scorso, Roma-Chievo all’Olimpico, non conclude una partita di campionato senza reti al passivo, può sembrare con giustificabilissimi motivi una mezza follia. Ma se proviamo a vederla dalla parte opposta, ovvero scegliere l’opzione di provare comunque a realizzare un gol in più di quelli che, fin qui inevitabilmente, ha incassato e continua a incassare, allora può essere pure un motivo di discussione, partendo ovviamente dal presupposto che gli equilibri di squadra devono venire prima di qualsiasi altra cosa. E non dimenticando neppure come in questo campionato, per esempio, il Milan di Leonardo sta risalendo la classifica con un quattro-due-quattro che a quanto pare non si sta rivelando un suicidio tattico.
Intanto dissentiamo da Menez. Non tanto sulla provocazione che al contrario ci piace assai, quanto sull’assetto tattico suggerito dal talento francese per vedere la Roma in campo con le tre punte. Probabilmente influenzato dalla consapevolezza che Ranieri difficilmente varierà il preferito quattroquattro-due, la soluzione proposta dall’ex del Monaco è stata quella con Totti centravanti, lui seconda punta, Vucinic esterno sinistro sulla linea dei centrocampisti. Il montenegrino può fare l’esterno nel quattro-due-tre-uno, di certo non nel quattro-quattrodue dove al giocatore di fascia è richiesto un costante e concreto lavoro pure in fase difensiva. Meglio pensare a una soluzione alternativa. Partendo da un’altra realtà a nostro giudizio inconfutabile analizzando la rosa di questa Roma. Dove se c’è abbondanza in un ruolo è quella dei centrocampisti centrali, mediani, interni, intermedi, chiamateli come volete voi. Dando per scontata una linea a quattro in difesa, una linea più bloccata, con Burdisso utilizzato sulla fascia per garantire una maggiore solidità difensiva, le opzioni possibili sarebbero due: l’albero di Natale oppure il trequartista alle spalle di due punte, trequartista peraltro che potrebbe consentire anche scelte più conservative. Nel primo caso, quello dei due trequartisti alle spalle di Totti punto di riferimento offensivo a prescindere, potrebbero sistemarsi sia Menez (destra) che Vucinic (sinistra) con l’obbligo però che almeno uno, a turno, meglio ancora se entrambi, garantiscano i raddoppi sul portatore di palla per cercare di ridimensionare quello che è il pericolo maggiore di una squadra schierata con tre punte, cioè quello di trovarsi sistematicamente in inferiorità numerica nella zona del campo dove da sempre si vincono le partite, cioè a centrocampo. Nel secondo caso, l’unico trequartista avrebbe sulle spalle un doppio compito che rischierebbe di ridimensionarlo in fase offensiva. Ranieri per ora non darà retta a Menez. Ma l’impressione è che il tecnico nelle prossime settimane possa lavorarci. Anche perché, se ci pensate bene, la Roma più talentuosa che si può mettere in campo è quella con Vucinic-Menez-Totti. E il talento spesso se non sempre è quello che nel calcio, e non solo, fa tutta la differenza del mondo.