(CESSIONE ROMA – NOVITA SUL FRONTE VENDITA – GAZZETTA DELLO SPORT) – La politica italiana è entrata di diritto nella questione legata alla vendita della As Roma. In aiuto ai Sensi sono intervenuti in queste ultime ore le più alte cariche politiche nazionali, a cominciare dal Premier Berlusconi. Retroscena sull`intervento del sottosegretario: "E` Berlusconi a chiederlo". Quella richiesta di Letta a UniCredit: "Siate indulgenti con Roma e Sensi". Ma la banca ha un`alternativa russa. Intanto Totti è vicino a firmare il rinnovo del contratto.
«Siate indulgenti con lei, la sua famiglia ha dato tanto alla Roma e al calcio italiano. È lui a chiedervelo». Dove lei è Rosella Sensi e lui è Silvio Berlusconi. La richiesta sarebbe stata girata dal sottosegretario Gianni Letta ai vertici di UniCredit, nell’incontro a Palazzo Chigi del 27 luglio. Una settimana dopo, i dettagli dell’incontro rompono l’improvviso silenzio calato sulla possibile cessione della Roma: Letta, che aveva già ricevuto la Sensi (annunciata dai buoni uffici di Pippo Marra e dal lavoro di Mediobanca), ha chiesto alla banca «moderazione», di gestire la cosa con «diplomazia», di non arrivare alle vie legali. Almeno, di concederle altro tempo. Di lasciarla al suo posto, insomma.
Alternativa – Ma quanto? La Sensi ha già «bucato» due rate (dicembre 2008 e luglio 2009) del riscadenziamento del debito Italpetroli, e il disavanzo della holding, controllante della Roma, ha sforato i 400 milioni. Per questo, UniCredit ha accolto la richiesta di Letta, ma ha precisato: possiamo evitare il tribunale, ma vendere la Roma resta l’unica via d’uscita e— supermanager o no (ma che fine ha fatto?) — noi abbiamo alternative concrete. Una, probabilmente la più concreta, è russa: facoltosa e seria, viene definita. Riconducibile ad un tycoon che ha messo i suoi rappresentanti in contatto con UniCredit, senza palesarsi ancora (non vuole fare la fine di Soros), ma pronto — è notizia di queste ore — a mettere nero su bianco la propria proposta.
Appoggi – Non deve stupire che la Roma sia diventata anche una questione politica, non è la prima volta (in passato a diverso titolo sono intervenuti Evangelisti, Andreotti, Ciarrapico, Veltroni, lo stesso Berlusconi), non sarà l’ultima. Anche Massimo D’Alema è particolarmente attivo: chiama spesso l’a.d. di UniCredit Profumo per avere aggiornamenti, da tifoso e non solo. E pure il sindaco Alemanno è più volte intervenuto sulla vicenda, l’ultima proprio dopo le riunioni da Letta. Alla Sensi, che si era rassegnata a vendere all’improbabile Fioranelli, ora la politica ha deciso di concedere tempo. Lei è di nuovo convinta di poter superare la crisi attuale, magari anche grazie al progetto-stadio.
Timori – I tifosi sono perplessi. Temono che l’autofinanziamento senza Champions ridurrà la competitività della squadra ( non gradirebbe nemmeno UniCredit). E in effetti, in attesa di cedere almeno un pezzo pregiato (Aquilani è sempre molto vicino al Liverpool), il mercato in entrata — se si eccettua Guberti — è bloccato. Per questo, tifano tutti per lo status quo. E poi c’è sempre Totti (per cui ieri si è temuto un nuovo stop al ginocchio, e invece lamenta solo una banale contusione al vasto mediale della gamba destra): presto il capitano metterà nero su bianco il rinnovo fino al 2014. Forse, però, ci vorrà qualcosa di più per ridare entusiasmo ai tifosi.