La Roma poteva fare di più, ci aspettavamo tutti una vittoria e nonostante le difficoltà fisiche e le assenze la Roma è stata comunque la squadra a creare di più e ad andare più volte vicina al gol. Non è molto utile parlare della gara di ieri se non ci rende conto di quanto siano importanti i terzini per il gioco di mister Garcia, ruolo in questo momento quasi completamente scoperto. Ora come ora, purtroppo, la situazione è questa:
Torosidis: un allenamento in 10 giorni, circa.
Maicon: ha riniziato a correre venerdì, dovrebbe recuperare per il Napoli.
Dodò: anche lui ha riniziato a correre venerdì, dovrebbe tornare contro il Napoli.
Balzaretti: arruolabile in circa 3 settimane.
Strootman: evidente difficoltà fisica, bisognerebbe gestirlo, ma la prossima gara è contro il Napoli.
Pjanic: il problema al ginocchio lo affligge dalla scivolata di Chiellini del 5 gennaio. Ieri non avrebbe dovuto giocare neanche 1′, per stessa ammissione di Garcia. Ha detto di stare “un po’ meglio”: Garcia incrocia le dita.
Gervinho: ha avuto la febbre per una settimana intera, soltanto una seduta per preparare la gara di ieri sera.
Florenzi: problema alla caviglia, ieri ha giocato qualche minuto, ma non avrebbe dovuto giocare. Anche lui un solo allenamento sulle gambe.
Totti: ancora sofferente, secondo Garcia dovrebbe tornare per la gara contro il Napoli.
Sono NOVE giocatori, fra indisponibili e giocatori al 50%. Vero, la Roma avrebbe dovuto fare di più, ma se alla Juventus togli Lichtsteiner, Asamoah, Isla, Tevez e trovi anche Vidal, Pirlo, Llorente, Osvaldo e Vucinic al 50% o meno, cosa succede? E’ naturale, no?
Non va tutto bene, è evidente, la manovra non è fluida ed i gol mancano, ma questo dipende strettamente dalle assenze e dagli acciacchi, perché il reparto che ha mantenuto l’ossatura in buone condizioni, Benatia e Castàn, è quello che ha permesso alla Roma di subire 1 gol nelle ultime 7 di campionato. Il gioco non è fluido perché il centrocampo è in pessime condizioni; mancano i gol? l’attacco, come il centrocampo, è in grosse difficoltà, di condizione e per la mancanza di uomini.
Ieri la Roma non ha vinto contro l’Inter e siamo tutti turbati, inquieti o arrabbiati, questo rende l’idea di quanto la Roma sia cresciuta come squadra e come aspettative. La fame di vittorie è importante ed essenziale e con l’arrivo di Garcia è una delle peculiarità di questa squadra, ma ieri c’erano troppe assenze e se si considera questo, è un punto guadagnato e non due punti persi. Certo, poi i tifosi vogliono sempre il massimo ed è naturale, il calcio però è anche questo.
Una cosa, allego un pezzo dello sfogo di Ubaldo Righetti, secondo me un passo fondamentale per analizzare la condizione psicologica della Roma: “(…) poi come vado io al campo? Come vado io al campo? Quando giocatore e compagni si chiedono “ed ora che dobbiamo fare?”. L’allenatore come si rapporta nei confronti dei giocatori? Come si rapporta nei confronti dei giocatori? “A mister ma noi qua ci spacchiamo in due, che succede?” e giustamente l’allenatore risponde “no, dobbiamo continuare a lavorare, a crederci”. Giustamente! E noi giustamente dobbiamo sostenerla. Ma mi dici come va un giocatore al campo? Che tu stai lì, con le tue difficoltà, che qualcuno può dire “non mi è piaciuto”, ma ci sta, ma in questa fase ci sta la difficoltà della squadra, che non produca un gioco fluido, lineare, la difficoltà dei protagonisti a rendere questo gioco piacevole…ci sta la difficoltà. E allora? E allora? Non giochi MAI ad armi pari. Non giochi MAI ad armi pari“.
Comunque, diteci la vostra: [poll id=”180”]
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