La redazione di forza-roma.com riporta l’articolo della GdS che fà luce sulla nomina a breve del garante che si occuperà dell’eventuale vendita della As Roma.
(Gazzetta dello Sport) – Un identikit e una rosa di nomi. Non del prossimo proprietario della Roma, un Mister X ancora nel cassetto di UniCredit, ma del manager (o commissario?) che ne avrà la tutela e ne gestirà la cessione. Accontentiamoci. La scelta potrebbe essere ufficializzata già oggi. L’identikit è quasi completo: cinquantenne o giù di lì, professore universitario, economista di fama, romano di nascita o d’adozione, indipendente. La rosa dei nomi pare ristretta a tre, una sorta di podio, in questo ordine: Eugenio Pinto, 50 anni, professore associato di Economia aziendale alla Luiss, in passato collaboratore del Ministero del Tesoro; Giovanni Fiori, 47 anni, ordinario di Economia aziendale sempre alla Luiss, presidente del collegio sindacale di Telecom Italia e La7; Enrico Laghi, 40 anni, ordinario di Economia aziendale a La Sapienza, dove presiede anche il corso di laurea triennale in Amministrazione delle aziende.
Poteri e flop. Come amministrare la Roma in questo periodo? I tifosi vorrebbero sapere se in attesa di passare la mano la Sensi venderà i gioielli. Probabilmente, se il periodo di transizione si allungherà, anche una decisione di questo tipo dovrà prenderla col manager che verrà messo a capo (come presidente o a.d.) di Roma 2000, la società con cui Italpetroli controlla il club giallorosso. I passaggi tecnici – convocazione dell’assemblea di Roma 2000, nomina di un nuovo Cda a tre membri con il manager, un uomo Unicredit e la Sensi – dovrebbero completarsi in pochi giorni, poi al manager verrà affidata la gestione del 67% delle azioni Roma: quanto potere avrà? E quanto, invece, ne resterà alla Sensi? I tifosi vorrebbero che fosse messa la parola fine a questa telenovela. Ieri in circa 500 si sono dati appuntamento sotto la sede romana di Unicredit per protestare contro la mancata cessione a Fioranelli. Un mezzo flop, anche l’agente Fifa, che continua a crederci, sperava in qualcosa di più. Il mercato comunque continua a tifare per una cessione imminente: ieri il titolo ha chiuso a +6,5%.