La redazione di forza-roma.com riporta l’articolo del GdS che scrive sulla condizione di Alberto Aquilani che si appresta a vivere la stagione del suo definitivo riscatto con la As Roma.
La Gazzetta dello Sport – In 111 giorni possono venire in mente tanti brutti pensieri, soprattutto quando in questo lasso di tempo c’è anche un intervento chirurgico prima da scongiurare e quindi da affrontare. Poi si volta pagina, o almeno ci si prova. È ciò che vuole fare Alberto Aquilani, che oggi tornerà a Roma per rituffarsi in giallorosso dopo il lunghissimo stop dovuto ad un serio problema ai legamenti della caviglia. Sotto i ferri il 13 maggio, ad Amsterdam, affidato alle mani del professor Van Dijck che lo ha fatto fermare in Olanda per svolgere la fisioterapia. Tanta manipolazione, poi altrettanta piscina. La fine del tunnel è vicina, ma questi sono ancora giorni di buio. Per questo Aquilani giovedì non partirà per il ritiro di Riscone di Brunico insieme alla squadra, ma aspetterà il ritorno del gruppo lavorando a Trigoria. Dopo, quando le fatidiche 8 settimane dopo l’intervento saranno trascorse, allora la vita (calcistica) potrà ricominciare, anche perché, esattamente fra una settimana, Alberto compirà 25 anni. Chi gli è vicino racconta come l’umore degli ultimi quattro mesi sia stato altalenante. La migliore terapia psicologica è stata Michela Quattrociocche, la fidanzata attrice con cui ha creato da tempo un legame solido, mail centrocampista ha bisogno di tornare a sentirsi calciatore a tutti gli effetti, e non solo una promessa. D’altronde la Roma un mese fa gli ha dato fiducia piena, rinnovandogli il contratto fino al 2013 (dai 3,2 ai 4,5 milioni lordi a stagione, più premi). «Non vedo l’ora di tornare in campo», dice a tutti. Non stentiamo a crederlo, anche perché la prossima stagione, in fondo alla strada c’è un Mondiale di calcio tutto da vivere. Aquilani sa bene che nei piani di rinnovamento che il c.t. Lippi sta portando avanti. Un anno ben condotto, da protagonista, potrebbe valergli una maglia azzurra, visto che la Roma in procinto di nascere si affida a lui più di prima.