Luciano Spalletti a Sky Sport 24 ha lasciato alcune dichiarazioni. Più che dichiarazioni di amore, di fiducia o di altro in senso positivo verso la As Roma, sembrano parole che hanno un sapore d’addio. Il cronista porge la domanda ‘Com’è andato l’incontro con la Sensi?’ – "E’ andato bene e stiamo lavorando per il bene della Roma. Se ho avuto garanzie? Ripeto, stiamo lavorando per il bene della Roma. La cosa fondamentale per la Roma e’ che i giocatori bravi restino. Questo e’ il primo tassello" – risponde il mister. Secondo il nostro punto d’osservazione non sembrano parole d’amore verso la sua società e verso noi tifosi, il quale lo abbiamo sempre sostenuto anche nei momenti bui di questa stagione da dimenticare per i nostri colori. Poi c’è una domanda relativa all’interesse della Juventus, mister Spalletti risponde: “Non mi sembra che Cobolli Gigli abbia detto che sarei stato l’allenatore della Juventus. Io sono sempre stato l’allenatore della Roma. La mia permanenza a Roma dipende solo dalla mia volontà. La volontà e la voglia di fare devono essere la prima qualità. A casa mia al guinzaglio non tengo nemmeno i cani. Qui a Trigoria i cani li tengono sciolti”. Cosa vuol dire il tecnico di Certaldo, è una battuta o punta il dito a qualcuno? Per finire c’è un pensiero per noi tifosi: “I tifosi vanno coinvolti, dobbiamo dirgli le cose in maniera corretta e loro per noi sono la nostra prima qualità. La prima linea. Voglio ringraziare i tifosi e giocatori come Totti e De Rossi che mi hanno fatto sentire la loro fiducia e la voglia di avermi ancora come tecnico”. Ecco, appunto, in maniera corretta dovevi spiegarcelo. Altro punto focale della nostro dubbio. La frase "Voglio ringraziare i tifosi e i giocatori.." ha il sapore di un’addio alle porte. Non vogliamo mica credere che queste parole sanciscono la fine del triccheballacche tra la Roma e Spalletti in una fumata bianca? Non ci resta che aspettare delle vere e proprie conferenze stampa da parte della società o di Spalletti in modo da capire bene, senza mezze parole di giustificazione o di circostanza, le situazioni e soprattutto, capire il futuro della nostra società che adesso come adesso sembra alquanto senza una strada ben definita.