La più in forma delle squadre in forma è il Milan. Che sbriciola pure il Palermo – altra squadra in salute – e si prende di forza il secondo posto da solo, ringraziando la Reggina per aver fermato la Juve. Tre a zero in sicurezza, col ritrovato Kakà (doppietta) e il solito Inzaghi, a conferma di uno stato di grazia che dura ormai da oltre un mese e mezzo. Un magic moment che si vede sul campo e si legge nei numeri: sei vittorie nelle ultime 7 partite, arrivate con 19 gol segnati e solo 2 subiti. Il Palermo, che a San Siro aveva fermato l’Inter sul 2-2 solo due settimane fa, poteva essere una buccia di banana pericolosa per le ambizioni rossonere, come lo era stato all’andata, e invece il Milan l’ha saltata facile, con un salto triplo. Un Milan che Ancelotti, senza l’infortunato Pato, ha disegnato alla vecchia maniera, con Seedorf accanto a Kakà, Inzaghi davanti e Ronaldinho ancora una volta in panchina. Il Palermo è durato 8 minuti, prima di sparire non senza recriminare per l’arbitraggio. L’inizio, sotto il diluvio, è infatti rosanero, nelle intenzioni se non nei fatti. Il Milan resta quasi fermo per 9 minuti, poi però a sorpresa passa. A sorpresa e tra le proteste palermitane, perchè il gol arriva su un rigore quanto meno dubbio: Cassani e Ambrosini vanno insieme sul pallone appena dentro l’area, Rizzoli vede il fallo del primo e dà il rigore. Tira Kakà, Amelia intuisce l’angolo ma non ci arriva. Uno a zero. Cambia il risultato e cambia la partita. Il Milan coglie infatti l’attimo buono, prima fa sfogare il Palermo e poi al 19′ piazza il secondo colpo. Bellissima l’azione: Ambrosini scambia con Kakà al limite e va a ricevere il passaggio di ritorno in area, cross preciso per la testa di Inzaghi e comodo tocco di testa per il 2-0. Per SuperPippo è il dodicesimo gol in campionato, il decimo nelle ultime sette partite. Il Palermo si arrende qua. Ci prova una volta con Miccoli, il cui destro da fuori al 32′ esce non di molto, poi si rassegna a inizio ripresa, perchè al 3′ Bovo si fa ammonire per la seconda volta e lascia la squadra in 10. Fine della storia, anche se c’è ancora tempo. Kakà ne approfitta per inventarsi un numero dei suoi in area, Balzaretti lo butta giù e stavolta il rigore è netto. Tira ancora il brasiliano ed è doppietta per lui, tripletta per il Milan. Quel che resta della partita serve giusto per vedere in campo insieme i tre Palloni d’oro (entrano Ronaldinho e Shevchenko) e per aspettare notizie da Reggio Calabria. E sono buone notizie, perchè il 2-2 del Granillo significa secondo posto da soli. Con un solo rimpianto, quello di aver cominciato a correre così forte troppo tardi.