La Juve fa respirare un pò la Reggina e perde il posto d’onore: finisce 2-2

La faccia è salva, il secondo posto no. La Juventus è costretta a una doppia rimonta nel 2-2 con la Reggina ultima, scivolando così al terzo posto, ora a due punti dal Milan. Nel primo tempo del Granillo, è la prima rete in serie A di Barillà a rendere realtà gli incubi di Ranieri. Il senso dell’onore dei bianconeri latita, ma all’inizio della ripresa è un calcio di rigore (generoso) trasformato da capitan Del Piero a riequilibrare per la prima volta il risultato. Per il numero dieci juventino arriva così la rete numero 260 in bianconero, proprio contro la Reggina che già nella gara d’andata aveva visto Pinturicchio arrotondare a 250. Dieci gol fa: una Juve e una classifica decisamente diverse. Poi però è un’altra prima volta del gol, quella di Hallfredsson, a gettare nuovamente nella crisi la Juve. Per fortuna dei bianconeri ci pensa poco prima della mezz’ora Cristiano Zanetti, che non partiva titolare dal 31 gennaio scorso contro il Cagliari, a raddrizzare definitivamente una giornata nata storta. Ora, a cinque gare dal termine, la squadra di Ranieri si ritrova in terza posizione (senza l’accesso diretto in Champions), dopo aver definitivamente abbandonato il ruolo di anti-Inter. Decisivo, a questo punto, lo scontro diretto con il Milan, il 10 maggio a San Siro. Come fondamentale sarà per la Reggina, vincere a Bologna sabato prossimo in un vero e proprio spareggio salvezza. Il punto guadagnato contro i bianconeri, infatti, serve solo a tenere accese le speranze. Ma per come si era messo il primo tempo, il pareggio è un risultato che sta anche stretto ai calabresi. Per l’occasione, Orlandi manda in campo una formazione accorta e allo stesso tempo competitiva. Bene tutti e cinque i centrocampisti amaranto, con l’ottimo Adejo sulla destra motorino inesauribile nei primi 45′. È dell’esterno nigeriano, inoltre, il cross che dopo 27′ pesca tutto solo sulla sinistra dell’area piccola Barillà, dimenticato dalla difesa bianconera e lesto a insaccare di testa sul primo palo, con Buffon che carambola in porta insieme al pallone. Erano 243′ che la Reggina non segnava: esplode la gioia del calabrese, insieme a quella del Granillo. La Juve sembra annichilita, costretta a difendersi con affanno sugli affondi di Brienza e Ceravolo, ma comunque pronta a rialzare la testa grazie al carattere di Iaquinta e Nedved. Sembrano azzardate le scelte di Ranieri di schierare dall’inizio il giovane Ariaudo, al fianco di Mellberg, e Zanetti (Tiago è squalificato), al centro con Marchisio (poi sostituito da Poulsen dopo 36′ per un problema muscolare alla parte posteriore della coscia destra). Soprattutto pare dubbia la decisione di mandare Giovinco in tribuna, per fare spazio in panchina ad Amauri, poi entrato solo nell’ultimo quarto d’ora. Dopo un contatto in area calabrese tra Del Piero e Cirillo non sanzionato, 3′ dopo l’intervallo, l’arbitro Saccani abbonda nel punire un contrasto tra Adejo e Iaquinta. Sul dischetto va Del Piero, che spiazza Puggioni nell’angolo basso a destra. La ripresa vede la reazione orgogliosa della Juventus, con l’ottimo Puggioni costretto a salvare sui tentativi di Iaquinta e Nedved. Al 24′, però, è Hallfredsson a freddare per la seconda volta Buffon con un sinistro potente da fuori area che si insacca sotto l’incrocio. Anche per l’islandese è la prima rete in Italia, l’undicesima subita dalla Juve nelle ultime cinque partite. Ma a trascinare di nuovo la risposta dei bianconeri è ancora Iaquinta, che impegna di nuovo l’estremo difensore calabrese poco dopo. Poi al 28′, l’attaccante azzurro azzecca la sponda vincente su una punizione di Camoranesi dalla destra che trova pronto Zanetti alla conclusione in scivolata. Questa volta Puggioni non ha scampo, come non ce l’avrebbe in pieno recupero, quando Amauri ci prova di testa da buona posizione, mandando di poco fuori. Fosse entrata…

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