De Rossi e Spalletti, due colonne di questa Roma. Daniele De Rossi e Luciano Spalletti sono imprescindibili, questo è quello che si evince da un’inchiesta del CdS sentendo il parere di tanti ex calciatori della Roma. Il Corriere dello Sport ha lanciato un sondaggio fra gli ex romanisti, su cosa cambiare per farsì che la Roma ritorni grande. I pareri sono stati tantissimi degli ex giallorossi ma tutti hanno espresso all’unanimità cosa è fondamentale, De Rossi, in primis, ritenuto indispensabile e la riconferma di Spalletti. Dal mercato, l’obiettivo sembra uno per tutti: «Un centravanti di peso», senza perdere di vista l’utilità di un difensore o di un centrocampista. Occhio a Doni, che alcune voci vorrebbero in partenza. Non tutti sono d’accordo: «Non ce ne sono molti come lui». Un sacrificio? Gettonatissimo il nome di uno dei gioielli della Roma: Alberto Aquilani. Anche se, secondo alcuni, è con De Rossi uno degli intoccabili della squadra giallorossa. Ma a gravare sulla stagione in corso sono gli errori del passato. A cominciare dalla preparazione estiva. Ma c’è dell’altro. E se per Moriero il vero rimpianto è Mutu, secondo Annoni è stato mal gestito il recupero degli infortunati, mentre Petruzzi e Vierchowod indicano il mercato come tallone d’Achille della stagione della Roma. Inutile girarci intorno, una stagione senza l’ingresso in Champions League sarebbe da ritenersi fallimentare. Sotto la lente d’ingrandimento anche il rendimento di Baptista e Menez. Confermarli o sacrificarli? La giuria interpellata si spacca, e se per Balbo e Cappioli si tratta di due campioni, decisamente meno convinto è Boniek. Anche Rigetti, Faccini e Di Mauro sono dubbiosi sul rendimento della Bestia, ma credono nel francese. In cui, al contrario, ripongono poche speranze Moriero e Giannini. Da parte di tutti, fiducia nella società. Fiducia che, Rizzitelli, lega a doppio filo alla situazione finanziaria: "Bisognerebbe conoscere i bilanci".