Ora inizia il girone di ritorno, cosa si aspetta?
“Non cerco risposte da domani, ma da prima giornata che le cerco. Non sempre tutto riesce, problema di risultati è che non sempre hanno rispecchiato prestazioni. Spero troveremo continuità di risultati, sul piano del gioco sono stato spesso contento. Per me equilibrio è la differenza tra i gol fatti e subiti. Finché segnamo più degli altri è bene no un male”.
Il margine di crescita dove si cerca?
“La continuità durante i 90 minuti, ogni tanto molliamo la presa 5 minuti e in quei minuti succedono guai. Problema è mentale, non tecnico o tattico”.
Destro giocherà. Che giudizio ha di lui?
“Per me rimane quello del motivo per cui lo abbiamo preso. Ha mezzi e qualità, me lo sta confermando. Normale che quando si perde si dica che sia colpa sua, per me non è così. E’ un giocatore importante, che diventerà ancora più importante. E’ problema di mentalità”.
La Roma che può centrare la Champions League?
“Ci dobbiamo provare, sul piano del gioco durante il girone di andata abbiamo visto di poter competere con tutti, senza fare errori che son costati tanti punti”.
Quanto deve ancora avvicinarsi la Roma alla squadra che vorrebbe?
“Le squadre perfette non esistono, noi abbiamo sbagliato più del normale per quello che riusciamo a costruire. Abbiamo subito tanto in situazioni in cui non si doveva subire”.
Lei si sente di dire che la Roma è all’altezza delle grandi?
“La distanza numerica non ci colloca tanto lontani da loro. Dobbiamo cercare di recuperare e fare meglio di loro. Non sarà facile, ma si può fare”.
Si aspetta un po’ di più da Destro?
“Le potenzialità le ha, penso che le abbiano viste anche gli altri. Dovrà esprimersi e trovare la convinzione dentro di sé. Quando la troverà, ci darà soddisfazioni”.
Che partita si aspetta?
“Spero che la Roma cerchi di fare la sua partita. A Catania il problema è con l’ambiente, se qualcuno pensa più a quello che succede fuori non riesce a esprimersi. Dobbiamo far vedere di essere la Roma”.
C’è stata una crescita dal punto di vista mentale?
“Penso che ci sia una crescita, anche se non completa. Ci sono giocatori che hanno giocato campionati molto diversi, si sa che il campionato italiano è basato sulla tattica e sul rispetto dei movimenti, mentre in Brasile e in altri paesi si gioca in modo più vivace, e abituarsi a rispettare i compiti non è sempre facile. Può essere facile per gli attaccanti, lo è meno per i difensori”.
Le notizie riguardanti Guardiola la destabilizzano?
“Io già sapevo di incontro a ottobre. Non mi importa, la società può fare quello che vuole, è libera di incontrare chi vuole. Io ho incontrato cento giocatori, non è detto che li voglia comprare”.
L’ingresso in politica di Luciano Moggi?
“Sono riflessi del calcio e della politica attuale”.
Dodò?
“Aveva dei problemi e continua ad averli. Questa settimana ha lavorato tutti i giorni col gruppo, è un ragazzo che ha problemi che soffre. Speriamo che si riescano a risolvere. Questa settimana si è allenato anche bene, il problema è che magari arriva al martedì e accusa problemi che non siamo riusciti a risolvere”.
E’ cambiato qualcosa nelle gerarchie per quanto riguarda il ruolo di regista?
“Non è cambiato, considero sempre Tachtsidis più regista rispetto a Daniele. Nelle ultime partite De Rossi ha fatto un primo tempo eccezionale col Milan, poi non si è ripetuto a Napoli. I giocatori possono giocare tutti, dipende da quello che posso fare. I titolari sono pochi, ci sono persone che possono sostituire”.
E’ preoccupato di andare a Catania con attaccanti contati?
“Era meglio avere a disposizione anche Osvaldo e Pjanic, ma credo che Roma possa giocare uguale”.
Si aspetta un Catania offensivo o attendista?
“Loro hanno tre giocatori con caratteristiche offensive, poi dipende dalla squadra. Loro non hanno mai dominato la partita sul possesso, ma su dribbling e ripartenze. Squadra tipicamente italiana”.
Pensa di dedicare abbastanza tempo negli allenamenti alla fase difensiva?
“I gol subiti succedono quando il pallone entra in rete. Gli equilibri sono la differenza tra gol fatti e subiti. La seconda squadra ha una differenza minore, quindi sono contento”.
L’inversione di campo in Coppa Italia?
“Non è una cosa logica secondo i criteri stabiliti. Il criterio è che la squadra classificata meglio ha diritto di giocare in casa, la contemporaneità è un’altra situazione”.
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