Goicoechea 4: Ha sulla coscienza il primo gol di Candreva su punizione: tiro potente ma da almeno 30 metri. Incolpevole sulle altre reti, la macchia del pareggio laziale fa diventare il suo voto insufficiente. Gravemente insufficiente.
Piris 4: La speranza è sempre l’ultima a morire e Piris riesce anche in questo: con un colpo di testa suicida spazza i sogni di rimonta giallorossi. La Roma, nonostante il vantaggio laziale del 2 a 1 e l’espulsione di De Rossi, poteva giocarsi il tutto per tutto affidandosi alla sorte. Il suo errore clamoroso ammutolisce lo stadio fino al bellissimo, ma inutile, gol di Pjanic.
Burdisso 5: Non gioca una delle sue migliori gare: troppi falli (ma non è una novità), poca personalità; lui che dovrebbe essere il veterano della retroguardia. Viene graziato dall’arbitro che fischia un fallo su Piris il momento in cui entra a gamba tesa su un avversario, fallo che gli sarebbe costato il secondo giallo ed espulsione.
Marquinhos 5,5: Gioca con grinta e dedizione ma commette un errore di superficialità valutando male la traiettoria del tiro di Hernanes che finisce per diventare un assist sul 2 a 1 di Klose. Nonostante la giovane età è l’unico della retroguardia che non ha colpe evidenti nel proseguio della gara.
Balzaretti 4,5: Lento, imballato, sempre in ritardo. Corre molto ma corre male. Sempre secondo nei confronti di Konko, non certo Cafù. Quando si spinge in avanti sbaglia tutti i cross e gli appoggi costringendo la squadra sempre a correre indietro, mai in avanti. Si spenge definitivamente negli ultimi minuti del match.
De Rossi 2: Gioca solo 45 minuti perchè prima dell’inizio del secondo tempo decide di autoescludersi con pugno su Mauri nonostante venga schierato nella sua posizione ideale. Il resto non conta.
Bradley 5,5: Gioca in modo propositivo fino allo svantaggio della Roma. Prova a duettare con gli attaccanti ed a farsi trovare in zona gol. Nelle zone paludose del campo è uno dei pochi a non soffrire l’avversario. Anche lui nel secondo tempo cala di tono.
Florenzi 5,5: E’ l’ultimo a mollare: lotta su ogni pallone e prova a dare filo da torcere agli avversari seppur spesso con qualche imprecisione Cerca spesso Totti per lanciarsi in profondità con rapidi uno-due. Con il passare dei minuti soffre la stanchezza dopo aver dato tutto ed esce dal campo nel secondo tempo. Dal 61’st Marquinho 6: entra in un derby già compromesso lottando su ogni palla con la grinta che lo contraddistingue sfiora le rete del 3 a 3 finale.
Lamela 6,5: Segna di testa in seguito ad un calcio d’angolo la rete dell’illusione romanista. Sempre in gol nelle ultime gare. Prova ad illuminare la gara con giocate di classe. Viene cambiato nel secondo tempo a causa dell’inferiorità numerica. La Roma perde uno dei pochi giocatori in grado di ripartire velocemente e la luce del gioco piano piano si spegne. Dal 45’st Tachtsidis 6: Nella situazione d’emergenza non sbaglia un passaggio. Dimostra freddezza e concentrazione, doti smarrite nelle gare precedenti. Prova a riorganizzare la squadra in svantaggio di due gol ed in inferiorità numerica.
Totti 5,5: Nei primi 20 minuti è il faro della Roma insieme a Lamela: dispensa giocate ed assist a tutti. Si integra perfettamente con il resto della squadra. Nel secondo tempo non riesce più a giocare stretto nella morsa degli avversari. Soffre la pesantezza del campo venendo risucchiato nell’anonimato. Dal 61’st Pjanic 7: Segna un gol capolavoro che fa sperare i tifosi giallorossi. Ci mette grinta, corsa e qualità. Risponde sul campo alle critiche ed a Zeman che lo aveva messo in panchina. Questa è la strada giusta per diventare grandi.
Osvaldo 5: si vede poco o nulla se non nell’ultima occasione del possibile 3 a 3 quando ostruisce Marquinho lanciato verso la porta laziale. Troppo nervoso anche lui, soffre la gara e la marcatura degli avversari sempre uno in più per tutto il resto della gara. Nel duetto con Totti combina poco e nulla.
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