Zdenek Zeman ha parlato in conferenza stampa dopo la partita contro il Bologna. Ecco le sue parole:
“Il concetto è uno e bisogna cercare di farlo. Sul 2-0 sono partiti i tre di sinistra e i tre di destra, è normale che se non si riesce a chiudere ci sono tante energie sprecate che poi mancano.
Destro?
Ha fatto bene, gli è mancato il gol ma poteva esserci un rifornimento migliore.
Il cambio di Piris?
Nel secondo tempo andava poco e poi con i tempi sbagliati. Nei due gol eravamo schierati. Nel colpo di testa si vedeva che lavversario crossava e che eravamo 4 contro 1. Se si fa tutto perfetto i gol non si prendono mai.
Cosa non ha funzionato?
Nel secondo gol eravamo in 7 contro due e ci siamo fatti passare la palla dietro la schiena, due potevano staccarsi. Il primo è stato un cross sul secondo palo sul quale Gilardino non è stato ostacolato. Concorso di colpa tra difensori e centrocampisti? Io sostengo che più tieni lavversario lontano meno pericoli corri. Nel secondo tempo abbiamo abbassato il ritmo, poi la difesa si allunga e il centrocampo non riesce a coprire tutti quei metri. Così non si lavora come squadra ma come reparto.
Lassimilazione degli schemi?
Non lo so, ci stiamo lavorando. Siamo sulla buona strada ma non tutte le ciambelle riescono col buco.
Il primo gol?
Lì mancava uno che attaccava quello che crossava, e Piris era in posizione sbagliata, dove non poteva intervenire.
Una sconfitta che rientra in un percorso di crescita?
Lo spero, siamo una squadra giovane, a parte Totti sono tutti ragazzi di 20 anni non abituati a vincere i campionati. Dispiace perdere così, dopo il primo tempo si pensava di continuare su questi ritmi. Poi nono hanno ancora i meccanismi in testa, ogni tanto si dimenticano qualcosa che poi si paga.
Mancata reazione?
Cè stata ma è stata sbagliata, dovevamo cercare di sforzarci a giocare insieme e a portare palloni puliti. Sufficienza della squadra? La cattiveria cera, i cartellini gialli sono tanti per una partita. Abbiamo perso il filo del gioco, ci dobbiamo mettere in testa di giocare tutti insieme e ognuno con le proprie responsabilità”.
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