Ecco la conferenza stampa integrale di Luis Enrique:
Che risposte può dare al fatto che le aspettative non sono quelle che si intravedevano all’inizio? Ci si aspettava un rendimento con più identità e meno alti e bassi. Perché siamo arrivati a questo punto?
Il mister dopo un lungo silenzio inizia a parlare:
“Dal primo giorno che sono arrivato non ho pensato che avrebbe fatto la squadra: non sapevo i calciatori che avremmo preso, cosa sarebbe successo in campionato. Dopo questo percorso dopo tante giornate la squadra è in lotta per la Champions. Con 5 punti non siamo troppo vicini ma ci siamo. E’ molto vicina a lottare per l’Europa League. Questa è la verità, poi ognuno ha il suo pensiero: gli allenatori si giudicano per i risultati e questi sono quelli della Roma di Luis Enrique ad oggi. Poi vedremo”.
Non la sentiamo più dire che vede una buona Roma ed in effetti non è così. Come si spiega questa involuzione?
“Questo è il calcio (ridendo, ndr). Credi che dopo 8 mesi non possa succedere? Succede anche dopo 8 anni, trovi una squadra più brava della tua. Io invece vedo l’identità di questa squadra e la vedo ogni settimana. Voi no, ma io rispetto il vostro pensiero. So che è difficile dopo una sconfitta simile. Facciamo arrabbiare i nostri tifosi ma noi siamo più delusi. Non ho nascosto la mia responsabilità e tutto quello che rappresenta essere l’allenatore della Roma.. Non credo che ci sia un problema di identità”.
Per i giocatori dare la formazione solo un’ora prima del match rende più difficile per la squadra metabolizzare le tue decisioni?
“Abbiamo già parlato delle decisioni prese su Osvaldo e De Rossi, sono convinto di avere fatto il meglio per la squadra. Totti è il calciatore più importante della squadra per quello che rappresenta ma ha 35 anni e non giocherà fino a 50. Magari fosse così. La squadra però non deve pensare che senza Francesco è tutto finito, perché il futuro della Roma è senza Francesco in campo.. Forse con Francesco in panchina o in Presidenza o vicino alla squadra. Lui dà il 100% quando entra in campo, quando è in panchina.. E i calciatori si devono abituare a questo perché Francesco non giocherà per tutta la vita. E’ ancora il calciatore più importante della Roma e ho spiegato la mia scelta tecnica contro la Juventus. Forse per tutti è sbagliata e mi prendo la responsabilità perché è il mio lavoro. Ma ho sempre preso le mie decisioni convinto di fare bene”.
E’ pronto a ribadire che vuole rimanere tante stagioni a Roma?
“Ho scherzato tantissimo, ma ora non credo sia il caso di farlo. Qualcuno può morire se lo dico ora che posso rimanere 10 anni. Non si sa mai nel calcio, questo è un anno molto speciale. Mi hanno dimostrato grandissimo rispetto tifosi, società e calciatori. E non si sa mai nel calcio, ma tranquilli che non saranno 5 anni”.
Quale autocritica si sente di fare parlando ai tifosi?
“Ho sbagliato in tutto al 100%”.
La scelta di mettere Perrotta contro la Juve come una scelta di sconfessare il suo credo calcistico e cambiare registro…
“Non pensavo questo. Pjanic è un trequartista dal primo giorno che è arrivato anche se abbiamo provato a farlo giocare come interno. Contro la Juve c’erano un trequartista e due punte. Perrotta era evidentemente un interno, Pjanic trequartista e le due punte Osvaldo e Borini. Certo stare 2-0 al minuti 8 ha cambiato tutto. Abbiamo iniziato ad un livello molto inferiore a quello dell’avversario e siamo stati puniti. Ne avevo parlato nella conferenza stampa precedente: avevo detto che saremmo stati puniti se avessimo fatto errori. Contro di loro se al minuto 8 non hai l’atteggiamento giusto vai in difficoltà e così è stato”.
Baldini ha speso parole importanti per lei e ha parlato di fiducia illimitata. Lei darebbe fiducia ad un tecnico che dice di avere sbagliato tutto?
“Dimmi cosa vuoi che dica, io lo dico. Ho sempre detto che la responsabilità è mia per quello che succede. E’ una frase fatta. Dei problemi ne parlo con Baldini, allo stesso modo con i calciatori parlo faccia a faccia”.
Lei attraverso questi microfoni parla anche ai tifosi…
“La cosa più importante è il rispetto per i tifosi. Con voi però è diverso… Con alcuni di voi… Non so dove lavorate e non mi interessa”.
A noi però interessa dove lavora lei, noi facciamo il nostro mestiere e dobbiamo farle domande. I tifosi devono pensare che la Roma è in mano ad uno che dice di avere sbagliato tutto?
“Vuoi che ti dica che ho fatto tutto bene al 100%?”
Oggi Baldini entra in scena in modo importante. Le chiedo solo cosa ha sbagliato e perché? E’ un’occasione per parlare serenamente…
“Sono serenissimo. Sicuramente ho sbagliato in tutto. La cosa importante non è vincere, ma essere orgoglioso di quello che stai facendo. Ripeto che continuo a pensare che quello che sbaglio è solo colpa mia. Tutto quello che la squadra fa male è colpa mia e tutto quello che di bene fa, e qualcosa sarà se stiamo a 50 punti, è merito dei calciatori…”
Credo che se pensasse di avere sbagliato tutto si sarebbe dimesso. Le sue idee non siano adatte al calcio italiano? Il problema di Torino non è avere perso, ma come si è perso.
“Quale è la domanda? Mi sono perso per favore…”
Crede che la sua idea di calcio sia adatta al calcio italiano?
“Si! lo credo totalmente e l’ho visto in questa stagione in qualche partita. Ho sentito parlare gli avversari e gli allenatori sono le normali differenze tra un campionato e l’altro e non sono un impedimento. Il giorno in cui la società non avrà fiducia in me andrò via, il giorno in cui i giocatori non mi seguiranno andrò via, il giorno in cui i tifosi non mi vorranno andrò via. Però il giorno in cui mi criticate, non vado via”.
Non è mai appartenuto alla storia della Roma andare a Torino e non disputare la gara.
“Questo è vero. Noi soffriamo per questa situazione. E’ spiacevole perdere così e vedere una partita finita al minuto 8 o al minuto 30 dopo il rigore e l’espulsione. E’ importante la partita con la Fiorentina, anche se non ne avete parlato dopo 20 domande… Se la vinciamo andiamo a 53 punti e siamo ancora vicini. Ma a voi interessa di più sapere cosa ho sbagliato. Però mi concentro su quello che sarà importante per la squadra. Capisco che i tifosi siano arrabbiati, lo sappiamo e lo meritiamo. Quando uno esce dal campo così dà un fastidio incredibile, ma dal giorno seguente io ho fatto allenamento, ho cercato di vedere cosa va migliorato e di pensare alla partita che ci dà ancora la possibilità di lottare per l’Europa”.
8 reti subite nelle ultime due gare in trasferta, con due squadre molto diverse tra loro. Si spiega questa differenza di approccio e di atteggiamento lontano dall’Olimpico?
“E’ difficile da spiegare, non lo so sennò lo avrei cambiato. A inizio stagione eravamo tra i migliori in trasferta. In casa soffrivamo, ora succede tutto l’inverso. E’ difficile da spiegare, l’approccio alla partita è sempre lo stesso. Contro la Juve la motivazione era anche superiore, per la squadra con cui giocavamo e per la possibilità che avevamo di salire in classifica”.
La squadra manca di attributi e personalità? Quanto tempo dovrà passare per vedere la sua proposta di gioco e risparmiare queste umiliazioni ai tifosi?
“Ci sono alti e bassi lo sappiamo, ma cerchiamo di pensare alla Fiorentina e a cosa succederebbe se vinciamo e a fare il meglio per arrivare alla partita. La personalità? Non parlo male della mia squadra”.
Non credo che la Roma abbia un problema tattico. Lei però ha capito dove intervenire? A volte la sensazione è che lei faccia fatica a pensare a cosa fare per riprendere i risultati e che non sappia dove intervenire. Ha individuato i problemi della Roma?
“Si, però non pensate che ve lo andrò a dire quando mancano le 5 giornate più importanti. Noi rivediamo sempre le partite dopo le sconfitte, 2-3 volte. Vediamo problemi personali, tecnici, tattici, ogni settimana dopo ogni partita. Ma quando mancano le 5 partite più importanti devo dire tutto al pubblico? Ci metto io la faccia, dico quello che credo debba essere e poi lavoro al presente su questi punti. Questo mi preoccupa”.
Se un ingegnere sbaglia a costruire una casa la casa crolla, se i giornalisti sbagliano vengono cacciati o messi a fare lega Pro. Lei sbaglia e un dirigente arriva qui e dice che va tutto bene. Quali sono le conseguenze per lei?
“La hai pensata molto questa domanda eh? Te lo dico tra 5 settimane, grazie mille”.
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