Romeo e la Margherita: “Non so se Romeo sia iscritto al partito. Non escludo, anzi ritengo che possa essere verosimile che Romeo abbia finanziato il partito. Ma voglio chiarire che non è l’unico imprenditore o comune cittadino che abbia contribuito finanziariamente a campagne elettorali”. È uno dei passaggi chiave dell interrogatorio di Francesco Rutelli che chiese di essere immediatamente ascoltato come persona informata dei fatti, dai pm napoletani titolari dell’inchiesta sugli appalti pilotati dall’imprenditore Alfredo Romeo. L’ incontro avvenne alle 22.30 della sera degli arresti di 13 persone, tra cui Romeo e assessori ed ex assessori comunali napoletani.“ Romeo – dice Rutelli – l’ho personalmente incontrato come uno dei più grandi imprenditori a livello nazionale nel settore immobiliare. Ero sindaco all’epoca in cui la sua impresa si aggiudicò l’appalto per la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma. Non ho mai avuto con lui colloqui connessi ai suoi interessi”. La Iervolino “Prendo atto che Romeo afferma di essere una sorta di consulente globale del Comune di Napoli. Nego recisamente la circostanza che rivestisse questo ruolo. Egli aveva rapporti con quattro soli assessori che non esito a definire sfrantummati cioè incapaci, smidollati , ad eccezione del solo Laudadio”. La colorita ed efficace analisi è del sindaco di Napoli osa usso Iervolino nelle sue dichiarazioni rese il 23 dicembre scorso ai magistrati della procura in qualità di persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati. Iervolino ha spiegato di aver bloccato il Global Service e aver rimosso alcuni assessori o cambiato alcun deleghe, quando capì che era in corso una inchiesta della magistratura. Di Giuseppe Gambale, ex rampante parlamentare ed ex assessore alla legalità dice: “Lo ritenevo una persona onesta. Mi devo ricredere”.