Luciano Moggi entra in contatto con il mondo calcistico e lo fa per dare, a senso suo, giustezza a delle situazioni che prima erano reati e ingiusti ed adesso sono solo dettagli, fatti in buona fede. Luciano Moggi risponde al presidente dell’Inter, Massimo Moratti sul tema degli errori arbitrali. L’ex dg della Juve scrive la sua sulle colonne del quotidiano ‘Libero’: "Coloro che hanno sbagliato a Siena a favore dell’Inter, sono gli stessi che sbagliavano in passato (Griselli e Calcagno). Se in passato sbagliavano in favore della Juve erano in malafede, mentre ora che sbagliano a favore dell’Inter lo fanno in buona fede? Errori e aiutini vari ci sono sempre stati e l’unica cosa che varia è l’interpretazione che ad essi viene data. Oggi sono tutti pronti a dire che la sudditanza psicologica non esiste, salvo poi notare che il potente viene guardato in altra maniera e che a farne le spese sono sempre le piccole. In passato non ci sono stati complotti e macchinazioni, perché diversamente se ci fossero stati prima, ci sarebbero anche oggi". "Qualche anno fa – prosegue Moggi – la Juventus fu favorita da un errore e vinse a Verona contro il Chievo: errore molto meno evidente di quello capitato all’Inter nella trasferta di Siena. ‘Qualche’ giornale titolò allora: «Scandalo a Verona». Per l’Inter di Siena il titolo della rosea è stato «Un Maicon di troppo», per dire come, certe volte, l’informazione segue l’onda del… tifo. Fino ad oggi, nessuno aveva visto né sentito Moratti, nessuno l’ha sentito pontificare, come sempre gli è piaciuto fare. Scomparso dalle tv. Dopo gli aiutini che l’anno scorso permisero all’Inter di superare la Roma all’ultima giornata con i gol di Santo Ibrahimovic, adesso il pacco dono di Siena, il regalone di Natale, i tre punti rubacchiati sul gol di Maicon, con un fuorigioco più grande di una casa, l’avevano fatto sparire. Vana l’attesa che il grande lamentatore (fino ad un paio d’anni fa) si facesse vivo in qualche maniera per far conoscere il suo parere a proposito, vana la presunzione che il potente patron si abbassasse a chiedere scusa al Siena per una vittoria immeritata. Che bello sarebbe stato sentirlo dire «non è giusta questa nostra vittoria, vogliamo rifare la partita». Invece niente: che delusione. Aiutini e silenzi. C’è voluta l’assemblea di ieri per rivederlo, bello pimpante, a recitare la solita strofetta della ‘buona fede’ arbitrale di oggi al posto della ‘malafede del passato’. Ma chi ci crede più?". Per la serie i peccatori che condannano i santi, ma quali sono i peccatori e quali i santi?