Troppi goal subiti negli ultimi minuti di gioco. Il Milan non sa gestire il fine partita. A certificare uno dei punti deboli dei rossoneri è Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, ma anche primo tifoso e presidente onorario del Milan. Al termine di un lungo e faticoso vertice europeo a Bruxelles, il premier si è ritagliato una piccola pausa sportiva e conversando con i giornalisti ha confessato la sua delusione per i fine-gara della sua squadra. «Abbiamo avuto due colpi brutti e negativi e cioè gli infortuni di Nesta e Gattuso», ha ricordato, ma per ammettere subito dopo: «abbiamo però anche alcune colpe. Non sappiamo gestire il fine partita». D’altra parte, «quando si vince uno a zero una squadra come il Milan non dovrebbe far vedere la palla all’avversario». E invece? «Invece continuiamo a giocare come prima. Una volta, mi sembra a Lecce, in nove minuti abbiamo dato sei volte la palla all’avversario». E non va bene. «No. Così non si fa». Berlusconi sembra più soddisfatto dei risultati del summit, dove l’Italia ha strappato un ottimo risultato nei negoziati sul clima e sulla crisi finanziaria che delle prestazioni della sua squadra. Ma a fargli tornare il sorriso è il pensiero di Ronaldinho, con le sue prestazioni e le sue giocate. «Sono davvero contento di averlo preso. Ogni partita è uno spettacolo». Berlusconi invece afferma – tra i sorrisi scettici dei cronisti – di non sapere nulla di Tiago Silva, il brasiliano che piacerebbe molto al Milan. «Non ne so nulla», dice Berlusconi giurando anche sui suoi figli. «L’ho letto sulla rassegna stampa. Non ho neanche avuto il tempo di telefonare a Galliani, cosa che voglio fare. Non ne ho mai parlato nè con Galliani, nè con Ancelotti». E questo significa, dice Berlusconi tornando alla politica, che «tutti i miei uomini hanno la più grande libertà. E che io sono il primo liberale d’Italia».