Il buon senso, ciascuno di noi pensa di esserne così ben provvisto che anche coloro che di tutte le altre cose non si contentano mai, di questa sono soliti non volerne più di quanto già ne hanno. Poi ci rendiamo conto che forse non è cosi, crediamo e siamo sicuri di avere la capacità di ascoltare le argomentazioni degli altri, nella ricerca di un punto di convergenza, anche attorno a temi di particolare complessità, raggiungibile solamente con la ragione e la pacata discussione.
Proprio quella pacata discussione, quel buon senso che spesso e volentieri non troviamo quando si parla della nostra magica, perchè per noi la Roma è la metafora di un modo di vedere la vita e di affrontarla, vuol dire essere consapevoli che le cose possono andare in un determinato verso anche quando sarebbero dovute andare in un altro e che, se pure hai ragione, succede che molte volte tutti ti diano torto.
La sconfita di Udine è bastata per far scoppiare ancora una volta le più accese polemiche, altri invece non perdono l’occasione per gettare fango sulla società, l’allenatore e lo spogliatoio giallorosso cercando cosi di turbare i sogni e le speranze del popolo romanista.
Ormai tutti sappiamo che in una piazza come Roma è molto semplice passare dalle stelle alle stalle e viceversa, basta soltanto una vittoria per diventare dei veri e propri fenomeni per poi passare con una sconfitta ad essere i più scarsi in circolazione. Questo ci spiega quanto sia difficile trovare del buon senso e della coerenza nei nostri giudizi sulla Roma.
Oggi la nostra squadra del cuore sta attraversando un momento particolare. Questo però non può permetterci di gettare al vento quanto di buono sia stato fatto fino ad ora, non dimentichiamoci che sono passati soltanto tre mesi dall’arrivo della nuova società e che per costruire qualcosa d’importante ci vuole sicuramente più tempo.
In questi ultimi giorni ne sono uscite di tutti i colori, a cominciare dal piccolo ritardo sui pagamenti degli stipendi, cosi come la mancata firma sul contratto di Baldini, Fenucci e Tempestilli, le dichiarazioni di Roberto Renga che riguardano i problemi esistenti tra gli americani e la banca, il caso Osvaldo, l’ormai stranoto caso caso De Rossi, etc etc.
In molti avrebbero preferito uno sceicco, oppure un magnate russo al comando della AS Roma, con delle potenzialità economiche stratosferiche ma, vorrei ricordare, per vincere non bastano soltanto i soldi, ci vuole un vero e proprio progetto che con il tempo possa consolidarsi per poi arrivare a traguardi importanti.
Un esempio di questo lo troviamo sul caso Manchester City che da quando è arrivato Mansour nel 2008 con i suoi petro dollari ha soltanto vinto una FA Cup, quella della scorsa stagione 2010–2011. Spendendo più di 1.000 milioni di Euro in questi tre anni. Riportando una perdita annuale di £ 194.9m per il 2010-11, la più grande nella storia del calcio inglese. Inoltre è probabile che venga pure eliminata dalla Champions League a spese del Napoli che, nel calciomercato spende moltissimo meno.
Mentre invece squadre come il Barcelona con il loro progetto di lunga scadenza a conquistato la belleza di 4 Ligas (2005-2206, 2008-2009, 2009-2010 e 2010-2011); 3 Champions league (2005-2006, 2008-2009 e 2010-2011); 2 Supercoppe Europee (2009 e 2011); 1 Mondiale di club (2009); 4 Supercoppe di Spagna (2006,2009,2010 e 2011); 1 Coppa Del Rey (2009). Insomma il progetto basato sui giovani a stravinto tutto quello che cera da vincere in questi ultimi anni.
Per quanto riguarda l’allenatore: Luis Enrique in molti non lo considerano all’altezza della situazione, tanti sono stati in questi ultimi giorni gli aggettivi nei suoi confronti. Ad oggi però ci ritroviamo con una Roma che ha 2 punti in più con rispetto a quella della prima stagione di Luciano Spaletti, che arrivò seconda in campionato nella stagione 2005-2006.
Tutto questo non vuol dire chiudere gli occhi davanti alle difficoltà, oppure approvare incondizionatamente tutto quello che questa gestione faccia. Le critiche devono esistere sempre ma devono essere fatte con coerenza, buon senso e buona fede, cosoi da servire per far crescere tutto l’ambiente.
Bisogna ricompattare un ambiente spaccato da una guerra inutile che negli ultimi anni ha soltanto diviso la tifoseria più bella del mondo. Tante sono le cose da migliorare su tutti i fronti, ma la cosa più importante e rimanere accanto a questa maglia e questi colori, poi sarà il tempo a darci la possibilità di giudicare questo nuovo progetto che è appena iniziato. Roma non è stata costruita in un giorno.
Riccardo Lelli per Forza-Roma.com
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