La Lega Calcio ha dato l’ok al progetto di riforma della Legge 91. Oltre alla discussione dei diritti TV, la novità più interessante, e che cambierà sicuramente le regole del calciomercato, è l’obbligo dei calciatori di trasferirsi in un’altra squadra qualora il club di destinazione possa coprire per intero l’ingaggio del giocatore.
In pratica se una società vuole vendere un calciatore e chi lo compra può pagargli lo stipendio nessuno potrà opporsi. In questo modo Borriello non avrebbe rifiutato il PSG questa estate, Baptista non avrebbe rifiutato più di un anno fa il Galatasaray e molti calciatori (tra cui Montolivo) non avrebbero potuto aspettare la fine del loro contratto per avere il coltello dalla parte del manico contro tutti perché sarebbero già stati venduti in anticipo.
Sicuramente questo modello, un vero e proprio passo indietro nel tempo dato che solo dal 1981 (anno della legge) le regole sono diventate come adesso, è usuale in molti altri sport professionistici. Tra tutti l’NBA dove i giocatori si trasferiscono da una squadra all’altra per volere della società grazie agli scambi. L’importante è che la franchigia di destinazione copra l’ingaggio. L’unico modo per evitare di costringere un cestista a spostarsi è la clausola di “Non scambio” in base alla quale è l’atleta a decidere se accettare o meno la destinazione.
Regola a mio avviso giustissima dato che i giocatori non sono altro che degli stipendiati dai club e che, qualora un’altro club può garantire il salario, è giusto che debba essere accolto il volere della società.
Per ora c’è una piccola speranza anche se difficilmente i calciatori accetteranno questo cambiamento di legge. Per ora un punto fisso c’è: sono già d’accordo tutte le leghe di Serie A, B, Lega Pro e Dilettanti.
Che anche in Italia sarà presto cosi?