La Lazio e i laziali non sono mai stati eleganti, non sono mai stati dei signori. Il saluto romano sotto la curva, il tuffo nella fontana, i caroselli alla fine di un derby vinto, lacrime a fiumi dopo le sconfitte, lamentele clamorose PRIMA e DOPO qualsiasi designazione arbitrale…ma ieri siamo andati oltre. Sappiamo TUTTI benissimo quanto la Lazio abbia sofferto per l’umiliazione ricevuta nei 5 derby precedenti (De Rossi: “5 derby a 0 nemmeno il Real Madrid con il Rayo Vallecano”), ma esultare sguaiatamente, passare con le macchine a suonare in città, dire a fine partita che la Lazio è superiore dopo una partita vinta così…è veramente ridicolo e va a minare quell’ultima briciola di dignità che gli era rimasta. Brocchi che, praticamente, ammette di essersi tuffato e Lotito che dice che questo derby ne vale 4 (magari tra 5 mesi dirà che siamo pari?), sono la massima espressione della Lazialità. Reja e Rocchi che parlavano di Tagliavento in conferenza stampa, con il secondo che aveva “minacciato”: “se l’arbitro sbaglia si dovrà puntualizzare”. Roba da mettersi le mani nei capelli.
Sentirli dire “Roma è NOSTRA” mi fa assolutamente ridere. Nel Mondo questa vittoria avrà senz’altro fatto notizia: “CLAMOROSO, LA LAZIO VINCE UN DERBY”, come faranno il giro del Mondo le immagini dell’arbitraggio (inutile dire che non abbiano influito per fare gli sportivi). E’ chiaro che qualcosa è mancato anche sul campo (a partire dal cinismo), ma una squadra che presenta 3 ammoniti e gioca in 10 non può fare più di tanto in fase difensiva, rischiando continuamente il secondo giallo per De Rossi, Perrotta e alla fine per Cassetti. Non piango mai per il calcio, non piango mai per un arbitraggio, sto solo analizzando la partita: stanno ancora cercando il cecchino che ha sparato a Brocchi, anzitutto. In Chievo-Juventus Chiellini ha fatto un fallo IDENTICO, soltanto che il difensore della Juve si è portato Pellissier a terra: nemmeno fischiato. Il fuorigioco di Klose, poi…non era evidentissimo, ma il suo piede il guardalinee poteva tranquillamente vederlo. Tagliavento non era contento di aver fischiato a senso unico, non aspettava altro. Voleva smentire le voci che dicevano romanista, voleva smentire chi diceva che avrebbe aiutato la Roma. Infatti, ha aiutato la Lazio.
Leggete le dichiarazioni dei nostri giocatori e confrontantele con quelle dei laziali dopo le scorse sconfitte: la differenza è palese, a partire da Bojan: “Non parlo dell’arbitro, ma la Roma è superiore alla Lazio“. Un grido unanime. Dal 60′ in poi non ho fatto altro che dire, a chi era con me durante il derby: “No ragà, se non vincono manco questa devono cambià città“.
La dignità non è una cosa da poco conto. Loro non ce l’hanno mai avuta, ma potevano almeno rispettarsi un po’ di più…