Spesso e volentieri si dice che il calcio è bello perché vario, ognuno può esprimere il suo pensiero, la sua opinione, ricordando sempre e comunque che si faccia in buona fede.
La nostra storia ci insegna però che a Roma basta veramente poco per passare dalle stelle alle stalle o viceversa. Forse una questione di eccessivo amore verso questi colori e questa maglia, oppure perché non abbiamo pazienza, proprio quella che la nuova società sta chiedendo praticamente dal primo momento.
Gli ultimi avvenimenti che riguardano la nostra Roma confermano che mai come adesso la nostra tifoseria è stata così divisa, anzi no, così spaccata.
Una parte che crede nel nuovo progetto o al meno è disposta a dare quel tempo necessario per dare i primi verdetti, l’altra invece piena di dubbi, pensieri non proprio positivi per quanto riguarda il futuro della Roma, al punto che tutto o quasi viene criticato in maniera veemente e senza un minimo di coerenza e di buon senso, lasciandosi influenziate dalla stampa e qualche emittente dell’etere romano.
Io particolarmente ricordo che qualche mese fa, a fine stagione, tutto l’ambiente criticava l’atteggiamento e le prestazioni dei giocatori fino a sostenere che era necessaria una rifondazione totale o quasi, e tutti eravamo del parere che chi non onorasse la maglia doveva essere cacciato via da Roma. Poi però all’improvviso troviamo gente che rimpiange la partenza di giocatori come Vucinic e Menez, dopo che in un primo momento venivano perfino insultati. Ricordiamo che sono stati loro a voler lasciare Roma.
Un altro aspetto discordante è quello che riguarda il ringiovanimento della rosa, vista la età media così elevata, portandoci ad affermare che non si poteva andare avanti con giocatori ormai sfiniti sia fisicamente che emotivamente. Adesso che sono arrivati giocatori giovani e di certa esperienza, sentiamo chi critica la società perché sono giocatori non adatti per puntare a traguardi importanti.
Senza poi scordarsi di chi dichiara che la cordata americana non esiste, oppure che non hanno i soldi per portare avanti un progetto vincente ma che, soprattutto non sarebbero stati capaci di ricapitalizzare la società e salvare una squadra praticamente fallita, che per poter partecipare al prossimo campionato doveva vendere i suoi pezzi pregiati per coprire il buco finanziario lasciato dalla vecchia società.
Fino a questo momento possiamo intuire che questa nuova Roma che sta nascendo abbia senza meno ottenuto piccoli progressi che senza meno fanno ben sperare per il futuro. Tra questi piccoli passi ci ritroviamo con:
- la riduzione dell’età media della rosa con l’arrivo di giocatori come Lamela, Jose Angel, Bojan e le adesioni di alcuni giocatori della primavera come Viviani, Caprari, ecc.
- la diminuzione del monte ingaggi di ben 17 milioni con rispetto alla scorsa stagione prendendo in considerazione gli stipendi dei nuovi acquisti fino adesso arrivati.
- il raggiungimento di una nuova ricapitalizzazione di 80 milioni di euro,e non più 35 milioni, divisa in tre parti, una prima parte di 50 milioni nel 2011, la seconda 20milioni nel 2012 e la terza di 10 milioni nel 2013. Con la possibilità di arrivare fino a 100 milioni in totale.
- Una campagna acquisti che per la prima volta, dopo ben 7 anni di autofinanziamento, giocatori in prestito e parametri zero. Ci ritroviamo con 5 nuovi ingaggi mancando ancora poco meno di 1 mese alla fine del mercato e la possibilità di almeno altri tre nuovi acquisti.
- Una mentalità differente di gestire il calcio nel nostro paese, investendo su giovani promesse, però di certa esperienza, visto che in altri paesi si punta su calciatori che da noi generalmente farebbero molta fatica ad affermarsi in prima squadra.
Riflessione finale: la passione di un tifoso non si misura dal fatto di essere a favorevole o contrario alla società e sicuramente non dalle critiche generalizzate, quelle che non portano mai ad un dialogo costruttivo tra tifosi della stessa fede calcistica e che permetta di condividere le stesse ambizioni.
Bisogna tifare per gli stessi colori e la stessa maglia perché le società passano ma i tifosi restano e noi, in quanto tali, saremmo sempre li a difendere la nostra fede.
Forza Roma!!!
Riccardo Lelli