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Difficile da digerire la sconfitta al Marassi, una Roma in crescita rispetto le ultime trasferte ma penalizzata oltremisura da alcune decisioni arbitrali e da un Genoa fortunato ed aiutato da una terna ostile ai giallorossi; una gara per lo piu corretta ma alla fine gli uomini di Spalletti sul taccuino sono tantissimi : Menez, Perrotta, Loria, Cicinho, Riise, Aquilani e due volte De Rossi.
Una gara falsata da un clamoroso errore, l’annullamento del goal di Panucci è roba da partite all’oratorio, senza guardalinee dove l’errore ci poteva stare senza clamore; il momento per gli uomini di Spalletti non è buono se a tutte le necessità di formazione aggiungiamo il comportamento non adeguato del sig. Brighi il -6 dalla vetta è servito; alla squadra non serva da alibi, a noi si, l’episodio cruciale del match sta proprio lì: in due minuti la Roma perde un goal regolarissimo ed il suo condottiero per doppia ammonizione, la prima rimediata per una protesta sacrosanta ad un’altra cervellotica decisione di guardalinee ed arbitro, calcio d’angolo al Genoa e raddoppio, per non citare i due clamorosi fuorigioco fischiati alla Roma nel primo tempo ed uno nel secondo, il rigore su Menez e la non espulsione di Criscito (gia ammonito) entrato in campo senza il si del sig. Brighi, ricordate che in un caso analogo la Roma perse lo scudetto, il doppio giallo a Mexes a San Siro.
La Roma è chiaro che non è quella di sempre, però personalmente difendo Spalletti perché in un momento cosi delicato per una miriade di infortunii riesce ad inventare soluzioni con un organico ridotto al minimo sindacale, crede nel suo progetto, è uomo e lo si capisce da come risponde ai cronisti e sono fermamente convinto che riuscirà a breve con colore e pennello a metter un po di giallorosso sul grigiore che ci accompagna.