Rassegna Stampa | GaSport | Ecco alcuni numeri statistici sul derby, soprattutto nel mese di gennaio, presentati dalla Gazzetta. Borriello, già decisivo nel derby di andata di Serie A, cercherà di segnare stasera anche nell’ultima competizione che gli manca, dopo aver già segnato 13 gol in stagione.
I segni, i pianeti, le congiunzioni astrali, gli ascendenti, le ricorrenze, la cabala. La forza della tradizione o la legge dei grandi numeri. Scaramanzie e scommesse. «Era scritto che finisse così…» , quante volte questa espressione viene associata al risultato di una partita? E, dunque, scaramanticamente: derby di gennaio, derby poverello in casa romanista. Basti citare quella dolorosa doppietta, proprio in Coppa Italia, nella stagione, celebre per la sua unicità, dell’en plein biancoceleste: il 6 e 21 gennaio 1998, nell’andata e ritorno dei quarti, arrivarono due tremendi k. o., 4-1 e 2-1, in ultimo segnò perfino Gottardi. Ma, assai meno scaramanticamente, va detto che il derby con Ranieri fa venire bei pensieri: in un anno e mezzo ne ha già vinti tre su tre e il suo bilancio con Reja è altamente positivo. Mentre, e qui non ci si cura né della scaramanzia né della legge dei grandi numeri, l’allenatore della Lazio non ha mai battuto la Roma.
Pronti a tutto Prudenti? Spavaldi? Equilibrati? I romanisti alla vigilia parlano a singhiozzo, tra speranza e realismo. Daniele De Rossi: «Il derby? Ma magari lo vincemo» . John Arne Riise: «La Lazio sta facendo bene, non sarà un derby facile. Ma noi ce la metteremo tutta, giocheremo con in testa il ricordo felice degli ultimi derby» . Claudio Ranieri evita voli pindarici. «Sfida secca e da tripla — annuncia —: noi siamo pronti a tutto, anche ai calci di rigore, li abbiamo provati in allenamento» . E a questo punto pensieri, parole, aspettative ruotano tutti intorno a Marco Borriello, cui si lega, indelebile, il ricordo dell’ultimo derby, di rigore come il precedente. Così, ad un Floccari inebetito che ad aprile sbagliava dando il là alla rimonta romanista, seguì, a novembre, il Borriello egualmente timido ma decisamente più fortunato. Il suo rigore— flaccido e centrale — passò sotto la pancia di Muslera, e avviò un’altra festa giallorossa.
Stelle di stelle Nel timore che la sorte, a questo turno, presenti il conto, val la pena, giusto per vivere ore più tranquille, affidarsi ai numeri, quelli veri, quelli di Borriello. Super Marco in una super stagione, almeno fin qui: tredici reti già segnate, nove in campionato, quattro in Champions. Stasera l’occasione di timbrare la competizione che resta, la Coppa Italia. Per inseguire la stella d’argento, spegnendone una biancazzurra.