PUNTO 1 – Non avere paura della sconfitta: essa è parte integrante della vita di ogni tifoso e in quanto tale bisogna rassegnarsi al fatto che esista e costituisca una triste costante inevitabile nel cammino in campionato.
PUNTO 2 – “Teoria dei corsi e ricorsi storici”: affidandoci alla filosofia di Vico, la storia è come un’aspirale, quindi, dopo un periodo di progresso e benessere (II° nel campionato 2009/2010), seguirà un momento negativo (cinque punti in sei giornate); tuttavia è lecito attendersi il “Risorgimento Romanista” dopo le glorie passate e l’ormai lunga fase di mediocrità, dalla quale stenta ancora a risollevarsi.
PUNTO 3 – Non dare adito e sostanza a ciò che di negativo dicono su di noi gli avversari ed i giornali: spesso sono frutto di fantasia e sono solamente opere di autoconvincimento atte a intimorirci e a rafforzare le loro (false) convinzioni di superiorità.
PUNTO 4 – Circondarsi in ogni dove di sciarpe, bandiere e quant’altro, portare sempre con sè qualcosa che ci ricordi la squadra e, se possibile, circolare indossando i colori giallorossi per esternare il nostro “credo” quotidiano.
Ecco qui quattro semplici aforismi per uscire indenni da questa crisi che ci pervade e raggiungere così lo stato di totale ataraxia, che è assenza di inquietudine e paura, e fa vivere l’uomo (il tifoso romanista) come un dio su questa terra: “Quando dunque noi diciamo che il piacere è il bene, non intendiamo i piaceri dei dissoluti o quelli delle crapule, come credono alcuni che ignorano o non condividono o male interpretano la nostra dottrina, ma il non aver dolore nel corpo nè turbamento nell’anima” (Epicuro).
Anita Bevilacqua