Rassegna Stampa – Corsera – «Due colpi importanti li abbiamo centrati in anticipo, per completare l’organico non c’è fretta». A Trigoria si ostenta tranquillità considerando che, lo dice Daniele Pradè, «gli affari migliori si fanno in agosto». Dopo le acquisizioni di Adriano e Simplicio, però, la paralisi della Roma sul mercato è un rischio nemmeno troppo remoto. Per tutte le operazioni di contorno (un terzino, un esterno di centrocampo e il quarto centrale difensivo) si può attendere anche l’ultima settimana, mentre la priorità di Ranieri resta una e una sola: l’acquisto di Nicolas Burdisso. Uscire dall’impasse, dunque, significa anzitutto trovare quei 7-8 milioni di euro indispensabili per convincere l’Inter a privarsi definitivamente dell’argentino. Già, perché la formula gradita al club giallorosso che contempla l’acquisizione del difensore nell’arco di due anni non sembra esattamente congeniale alla controparte.
Con un budget di spesa ridotto all’osso, da dove arriveranno allora questi denari? Sul conto dei tre brasiliani da «tagliare» – Doni, Julio Baptista e Cicinho – continuano ad accavallarsi voci e indiscrezioni, ma evidentemente l’ostacolo costituito dagli onerosi ingaggi è tuttora insormontabile per i potenziali acquirenti. L’alternativa per far cassa resta pur sempre quella di passare da una rinuncia eccellente, nonostante la società abbia ripetuto in più di una circostanza che De Rossi è intoccabile, Mexes e Vucinic restano pedine inamovibili. Fin qui nulla di particolarmente inedito, insomma. Ma il problema, attualmente, è quello che riguarda e blocca anche le cessioni di secondo piano. L’improvvisa frenata sulla trattativa legata a Marco Motta desta non poche preoccupazioni considerando che, dalla metà del cartellino dell’esterno, la Roma contava di realizzare una cifra vicina ai 3 milioni. E lo pensa ancora, in realtà, perché il rinnovo della compartecipazione con l’Udinese resta solo un’ipotesi da inquadrare nel gioco delle parti, aspettando il nuovo e risolutivo incontro con i vertici dell’Udinese, previsto per mercoledì prossimo alla vigilia dell’apertura delle buste.
Su altri fronti, la situazione è ancor più fluida. Dopo il trasferimento dal Siena alla Sampdoria, Curci sarà eventualmente «monetizzabile» soltanto tra un anno, Rosi si metterà a disposizione di Ranieri fino a data da destinarsi e per gli altri calciatori richiesti si preferisce temporeggiare. Ecco allora che Matteo Brighi resta in stand-by nonostante qualche discreta offerta (Genoa e Palermo) e la sua situazione è molto simile a quella che accomuna Guberti, Cerci, contesi da Sampdoria, Bari e Bologna, che però i dirigenti romanisti vogliono piazzare al miglior offerente senza approfondire i primi sondaggi. Il quadro non proprio esaltante è ormai chiaro, a meno che non arrivi un emiro disposto a far follie per i vari Faty, Andreolli e Barusso. Su questa eventualità, invece, a Trigoria non sono così ottimisti.