“Manolas in settimana è stato gestito per questa infiammazione al retto addominale pubico, ha sviluppato una corretta quantità di allenamento. Primo allenamento per Castan, ha avuto una forte influenza, valuterò. Totti è stato gestito per questo fastidio all’anca, si è allenato ieri e dovrebbe anche oggi, sarà a disposizione. Gyomber è fuori, deve recuperare”.
Sulla situazione dei diffidati
“Abbiamo giocatori che ci permettono di sopperire alle mancanze, le scelte si fanno per la partita di domani”.
Sull’Inter
“L’Inter gioca per vincere, domani ancora di più perché vogliono arrivare terzi. L’abbiamo fatto noi al loro posto quando ambivamo a a questa posizione, è lecito che lo facciano loro”.
Su De Rossi, centrocampista o difensore centrale?
“Ha tutte tanta qualità come i calciatori importanti, lui cambia il proprio atteggiamento in campo in base all’esperienza, alle caratteristiche che ha. Lui ha dato disponibilità sia sia da difensore che da centrocampista, andrà anche valutato il resto dei calciatori che compongono la rosa ma non si esclude un suo ruolo in una di queste due posizioni”.
Dzeko sarà confermato?
“Sia la soluzione con Dzeko o senza Dzeko è fattibile, ci prendiamo il tempo che ci serve per decidere. Se gioca Dzeko o un centravanti più mobile sarà studiato nell’allenamento di oggi, nella preparazione della partita e nelle ore che rimangono da qui a sabato”.
“Si devono incontrare Totti ed il presidente della Roma e devono essere soddisfatti entrambi, poi prenderemo atto delle decisioni che hanno preso”.
James Pallotta è stato a Roma e non ha risolto la questione Totti mentre a Boston le sue parole sembrano tanto un aver scaricato il capitano. La gestione della comunicazione penalizza il suo lavoro?
“Così non va bene, stiamo banalizzando una delle questioni più importanti della storia di questa squadra. E’ sbagliato andare alla ricerca di un’opinione in più e di interpellare qualsiasi persona voglia parlare di Francesco. Bisogna difendere, transennare e lasciare tempo di capirsi alle due componenti fondamentali: Totti e il presidente. Si vuole portare la storia di Totti su un foglietto, è una cosa ridicola. Si devono incontrare Totti ed il presidente della Roma e devono essere soddisfatti entrambi, poi prenderemo atto delle decisioni che hanno preso. Non è corretto confrontare la storia di Francesco con questi discorsi, Francesco è molto di più. Bisogna conoscere in profondità quale è la volontà di Francesco, cosa lo rende felice dentro la Roma, devono essere felici entrambi. Io da oggi smetto di parlarne ed è giusto che la smettiate anche voi, banalizzate la sua storia con i nostri discorsi. Io ancora di più, ma voi uguale. Accetto una controreplica”.
Proprio perché loro dovevano trovare una soluzione si sono incontrati a Roma “Come fate a sapere quello che si sono detti? Si riportano delle cose distorte, sentite dire. Lei riporta cose non vere. Teniamo questa storia al livello d’importanza che ha, senza cercare l’opinione di qualsiasi persona”.
Volevo avere un’opinione sulla gestione del giocatore dopo che riceve da Boston delle dichiarazioni così
“Si devono incontrare e parlare per l’importanza della loro posizione. Nessuno può interferire. La soluzione deve venire fuori da quest’incontro e non è in base a quanto lo farà giocare l’allenatore, Totti può avere piacere anche di giocare un minuto. Il mio giudizio non ha valore, devono avere piacere entrambi, noi prendiamo atto e ci comportiamo di conseguenza”.
Sulla sfida Bayern Monaco-Juventus. Cosa manca alla Roma per arrivare a quel livello?
“Se devo migliorare la Roma allora guardo la Roma, non la Juventus. È stata una bella partita, di grande livello. Tutto si può migliorare ma bisogna sempre andare a lavorare, essere aperti e mettere del proprio, mettere sul piatto valori per cogliere l’obiettivo a cui si vuole arrivare. La Roma è una buona squadra, si può lavorare per migliorarla”.
Roma-Inter è il ritorno della sfida tra Spalletti e Mancini, che ricordi ha?
“Mi emoziono tutte le volte che la Roma scende in campo, sono sensazioni forti. Che si giochi con una squadra o con l’altra ho sempre questa sensazione. L’Inter aumenta questa sensazione perché ha grandi calciatori, un grande allenatore e ci sono stati grandi sfide, inoltre c’è un grande traguardo per entrambe. Spero che la mia squadra sia all’altezza di quest’importante match”.
Si rischia di vedere solo due italiani in campo sabato sera. Che segnale è?
“Dipende cosa vogliamo sostenere, il mondo va verso le aperture a diverse nazionali, bisogna essere all’altezza se si vogliono avere miglioramenti. Tutelare e difendere l’orticello va bene per certi versi ma non per altri. Giocatori importanti giocano all’estero e ci fanno onore in un confronto europeo. Bisogna aprire, imparare, confrontarsi. Se devo essere bravo perché tengo bassi tutti gli altri, allora è meglio che qualcuno prenda il mio posto”.
“Thohir sembra che ha la faccia di uno che si accontenta quando gli dicono che è quinto in classifica. A noi piace guardare avanti, piace migliorare il livello della Roma”.
Ci sono offerte del Chelsea e di altre big che si vociferano per Manolas, per Pjanic e per altri giocatori della sua rosa. Ha la forza di dire “Rimango se posso competere per lo Scudetto”? “Delle cose che devo parlare con il presidente non vengo a dirle a voi, dico che da qui alla fine del campionato ci sono partite fondamentali per il futuro di ognuno di noi e bisogna stare attenti. E’ chiaro che nello svilupparle, nel vedere come andremo a finire bisogna anche fare altri discorsi. Ma le attenzioni sono a mettere nelle partite quelle qualità che abbiamo. Probabilmente mi cercherà un altra squadra e stasera giochi una brutta partita, non ha valore. Ha valore il risultato della partita. Per noi è fondamentale, vogliamo arrivare in questa posizione. Abbiamo due squadre che ci vogliono prendere la nostra posizione, noi vogliamo difenderla ed arrivare più in la. Ce le prendiamo da soli le pressioni, dobbiamo difendere e migliorare la nostra posizione. C’è chi si accontenta e sembra di stare in linea con la propria posizione in classifica, Thohir sembra che ha la faccia di uno che si accontenta quando gli dicono che è quinto in classifica”.
Ha come obiettivo in un futuro la Nazionale italiana? “A me piace fare l’allenatore, infatti ho provato a staccare e sono stato ritirato dentro. Il sentimento era quello li, se lo faccio nel posto che mi piace ancora di più. Quando hai trovato tutte queste componenti si guarda al risultato che devi raggiungere cioè quello di quest’anno. La programmazione va bene quando sei tranquillo, quando puoi valutare a bocce ferme. Adesso sono dentro una ricerca che va al di la della programmazione, di altri pensieri. La squadra deve sapere che non voglio dare nessun dubbio sulla mia ricerca momentanea, parlo solo della classifica alla fine di questo campionato. Dobbiamo minimo arrivare terzi, se poi qualcuno che perderà qualche punto proveremo ad arrivare quelle due squadre fortissime che stanno in alto. Se era un complimento però me lo prendo”.
Non ci sarà la Curva Sud ma nemmeno i tifosi dell’Inter per protesta. Gabrielli ha detto che le barriere possono essere tolte ma i tifosi devono tornare allo stadio. Come si risolve? “Mi sembra fondamentale che una persona come Gabrielli abbia fato questa apertura, bisogna essere bravi ad inserirsi ed a diminuire il proprio orgoglio ed il sentimento di rivalsa che è una caratteristica degli italiani in generale. Se si vuole la soluzione si trova, ed è questa la cosa fondamentale. Non ho letto le dichiarazioni e non ho la possibilità per essere all’altezza e giudicare chi ha torto ed ha ragione. Ma penso che siamo vicino ad una soluzione”.
Ha trovato tanti giocatori sottotono, è riuscito ad incidere il rendimento di tanti giocatori come Keita diventando nuovamente titolare. “Una delle cose più belle che si hanno ad avere il mio ruolo è quello dell’evidenza nello sviluppo dell’allenamento. Se partecipo e vedo che i ragazzi sono dentro la causa, con attenzione, voglia e disponibilità, la voglia di fare contrasto e non cadere nella stupidità per me è un risultato importantissimo. Si lavora meglio e si rende di più. Ho un cruccio che è quello di aver trovato Keita e Maicon adesso, mi sarebbe piaciuto allenarli prima con quella qualità, quell’esperienza, mi sarebbe piaciuto allenarli prima”.
Come sta Strootman? Se la difesa a tre è fattibile solo con De Rossi. “Strootman si sta arrabbiando sempre di più in allenamento, quando dite che ha quella faccia dite bene. Quando lotta per un gol una punizione, per qualsiasi cosa gli vada contro la partitina d’allenamento è qualcosa di spettacolare, è vicino a ritrovare tutte le sue qualità. Poi la partita vera dove va riscontrare situazioni reali in questo deve confrontarsi con il resto della squadra perché ci sono calciatori che adesso stanno facendo bene. Strootman è in un momento che magari Pjanic deve respirare, cosa che non è attualmente, allora si deve tenere conto di tutto. Daniele può giocare in ogni ruolo, la squadra anche sia che ci sia o non ci sia. Si può fare anche diversamente”.
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