Il 12 agosto scorso è arrivata l’ufficialità dell’acquisto di Edin Dzeko da parte della Roma. Con la chiusura dell’operazione, la società giallorossa è riuscita finalmente a portare l’attaccante bosniaco in Italia, impresa che pareva impossibile sono pochi mesi fa, considerando i numerosi tentativi effettuati dal Milan in passato per assicurarsi le prestazioni dell’ex bomber del Manchester City. Ma del resto, visto quanto combinato da Galliani nella trattativa per Kondogbia, non c’è tanto da stupirsi. Quattro milioni di euro per il prestito e un riscatto fissato a undici non sono poi molti per un giocatore del calibro del numero 9. Questo però sarà il campo a dirlo. Degno di nota è comunque il fatto che la Roma sia riuscita a strappare alla Premier League un altro suo calciatore dopo i vari Szczesny, Gervinho, Cole. Ciò dimostra come la squadra di Garcia stia accumulando sempre più appeal a livello internazionale e che i giocatori vengano volentieri a giocare nella capitale, anche se costretti a lasciare una lega, quella inglese, che viene ritenuta la più affascinante d’Europa.
La Serie A, al momento, non pare infatti un torneo in grado di valorizzare al meglio i club che vi partecipano. Uno dei dati più allarmanti è quello legato al numero di presenze allo stadio. Ad ogni partita di Premier League assistono infatti mediamente 13.000 spettatori in più rispetto a quanto accade da noi. Avere degli impianti stracolmi come avviene in Inghilterra, equivarrebbe sicuramente ad avere un ritorno economico e di immagine non trascurabile. Proviamo solo per un attimo ad immaginare cosa accadrebbe se nel nuovo stadio della Roma, i cui lavori dovrebbero iniziare entro fine 2015, venissero a giocare regolarmente squadre come Chelsea, Manchester United, Arsenal o Liverpool. Innanzitutto nelle casse della società entrerebbero vagonate di soldi provenienti dai diritti TV. Se si pensa che nella stagione 2014/15 nel conto in banca di Pallotta e soci è stata versata dalle televisioni una somma che si stima essere intorno ai 70 milioni di euro, mentre il QPR, la più povera tra le inglesi, di milioni ne ha incassati poco meno di 91, diciamo che la convenienza sarebbe davvero tanta. Il parallelo con il Manchester City, giunto secondo in Inghilterra come la Roma in Italia lo scorso anno, dice che i milioni incassati dai giallorossi sarebbero stati addirittura 138.
Tutto questo è fantascienza ovviamente e fino a qualche tempo fa avrebbe solo fatto sorridere. Oggi invece un pizzico di rammarico c’è, perché ci rediamo conto che il campionato più bello del mondo non è più il nostro. Siamo certi che in molti proverebbero emozioni più intense nel vedere Totti segnare altri gol di cucchiaio in qualche stadio inglese gremito, come quello con cui il capitano ha infilato Hart all’Etihad quasi un anno fa, piuttosto che nei nostri impianti semivuoti e obsoleti. Probabilmente anche il gioco della squadra ne gioverebbe. In una lega meno tattica e più volta all’attacco come quella inglese, la Roma sarebbe libera di praticare un calcio più spettacolare. Considerando i precedenti sfavorevoli con le squadre d’oltremanica (nove vittorie, nove pareggi e dodici sconfitte), il lato negativo potrebbe forse essere rappresentato dal fatto che non sarebbe così facile per De Rossi e compagni ottenere gli stessi risultati conseguiti in Italia. Peccato che tutto questo sia solo fantasia, perché poter smentire tali statistiche non sarebbe poi così male.