"Allo zoppo gli si rompe l’altra gamba". Recitava un antico ma quanto mai eloquente proverbio che calza a pennello alla vigilia della stracittadina della capitale. La Roma dovrà essere superiore alla sua superiorità, spesso e volentieri chi è giunto al derby con i favori del pronostico ha sempre racimolato un pugno di mosche e chi invece era ammalato ha avuto dalla sfida la medicina giusta per ripartire. La Roma nel derby dello scorso, deciso dal goal di Julio Baptista, giunse in condizioni pietose e solo una vittoria poteva salvarla dallo sconforto più totale. Le dovute distinzioni sono obbligate: la Roma è la Roma, la Lazio un’altra cosa. La Roma dello scorso anno è partita male e prima poi lo si sapeva che doveva cambiare registro, derby o no, l’undici giallorosso doveva rimettersi in carreggiata per salvare una stagione diventata dopo pochi mesi pericolosa e utilizzò il derby come trampolino di lancio. Oggi la nostra avversaria è totalmente fuori da tutto, tranne che dalla serie B: lo dicono nell’etere biancoceleste i più famosi opinionisti, mica lo dico solo io. La realtà dà la Roma favorita e la Lazio assolutamente no: il fatto non mi impaurisce anche perchè se la Roma fà la Roma domenica sera metteremo una croce sù a chi stà veramente peggio di noi. Totti scherza con i cronisti, De Rossi carica annunciando la sua presenza dopo settimane di flebo e di ricostituenti. Ranieri fà il pompiere ma si sà che spesso nessuno dice la verità e ciò che realmente si pensa, chi non vuole vincere la stracittadina? Per la Roma è un esame di piena maturità, spiccare definitivamente il volo verso quel quarto posto e fra l’altro sarebbe una straordinaria goduria vedere relegata la compagine ospite di Roma alle soglie della serie B.