Immaginate una realtà virtuale. Immaginate uno scenario senza pantani, senza sabbie mobili, senza preconcetti, senza piedi puntati per terra, senza riserve, senza ostruzionismi. Immaginate Unicredit che parli con Mediobanca, la Sensi con Francesco Angelini, Pippo Marra che taccia. Immaginate che la svolta, tanto auspicata, sia così prossima da indurci a refrigerare le prime bottiglie. Immaginate che l’apparente ostilità reciproca valga solo a celare confabulazioni da riunione di condominio. Immaginate che sia tutto fatto e che occorra aspettare soltanto il momento propizio. Immaginate questo, ma sappiate che mentre si immagina, succede sempre qualcosa. Succede, per esempio, che Milano Finanza racconti di un mandato a vendere l’AS Roma, conferito da Rosella in persona al proprio advisor. Succede, per esempio, che si vociferi di una nuova cordata di imprenditori romani che avanza con credenziali superiori rispetto a quella più celebre, capeggiata da Mister Tachipirina. Succede, sopratutto, che la persona inaspettata, pronunci parole inaspettate ed insinui il dubbio inaspettato. La persona è l’Onorevole Giulio Pelonzi, responsabile dello Sport per il PD; le parole le riporto testualmente: "…nella vicenda stadio c’è lo zampino di Angelini. La famiglia Sensi è il soggetto principale, mentre Scarpellini e Angelini insieme alla dottoressa Sensi stanno cercando di trovare una sinergia economica. Angelini potrebbe prendere anche delle quote della Roma, da quanto mi riferiscono…”. Il dubbio è nelle cose: vuoi vedere che la nostra immaginazione abbia avvicinato la veridicità molto più di quanto riusciamo a credere? Purtroppo, mentre immaginiamo di avere immaginato bene, Pelonzi smentisce se stesso, confidando che le notizie di cui è in possesso provengono da fonti giornalistiche; Italpetroli smentisce Milano Finanza e Giovanni Malagò smentisce e basta. Così va in archivio l’ennesima giornata immaginata, fatta di eventi immaginati, sviluppi immaginati, posizioni immaginate, iniziative immaginate. Mettiamoci una bella pietra sopra e non se ne parli più. Neanche per idea. C’è già chi dice che le smentite siano parziali, o meglio, mezze ammissioni e che i fatti siano ben diversi dalle rappresentazioni. Quanto basta per ricominciare a sopravvalutare la nostra immaginazione. La loro, invece, oggi o domani, farà i conti con la Consob. Chi gioca col fuoco, prima o poi si brucia.