Il problema non è fisico, ma mentale. E’ da tempo che qualcuno lo sostiene a voce bassa, perché va bene la preparazione atletica sbagliata (?), ma non è possibile che i giocatori sulle gambe abbiano un tempo di gioco spaccato, 45′ e poi il nulla. La Roma era bloccata, era perché si è sbloccata, con un gol per tempo, e si vede da un semplice fatto: dopo il 2-0, Holebas perde palla a centrocampo e in un secondo Nainggolan e Keita si sono fiondati sul giocatore del Cagliari, strappandogli il pallone, un “raddoppio” decisamente raro di questi tempi. Ed è avvenuto quasi al 90′, non nel primo tempo.
La squadra era bloccata e spaventata: l’errore di Mapou è un’incertezza, non sa se tagliare o coprire e non fa né l’una, né l’altra cosa. E quasi il Cagliari segna. De Sanctis a scuotere il compagno, perché ci vuole la gamba dura, dal 1′ all’ultimo minuto. La gamba dura con la quale Paredes ha colpito al volo, da posizione difficile, tentando e trovando un colpo di biliardo, un esterno “d’estro” che accende i riflettori su delle qualità tecniche certamente importanti, ma esattamente quanto quelle caratteriali. Paredes è un colpo straordinario di Sabatini, che ha acquistato per 4 milioni circa un giovane dal talento cristallino. E bisogna fare i complimenti a Garcia, perché prima di mandarlo in campo ha lavorato sull’uomo, sulla mente del ragazzo, che entra a partita inoltrata e decide il match.
Talento puro, come quello di Daniele Verde, altra “scommessa” di Garcia, che lo schiera titolare quando più o meno tutti avrebbero puntato su Paredes dal 1′, oppure l’altro giovanissimo, ex Barça, Sanabria. Non mi trovano d’accordo queste corse al definirlo “normale”, o a dire “calma, però, non è un fenomeno, è giovane”. Indubbiamente è giovane e probabilmente non è un “fenomeno” (anche se fra i pari età lo è sicuramente), ma questo termine vale per pochissimi calciatori. Verde è un classe 1996 e proprio perché è giovane va esaltata la sua prestazione, le sue giocate: prima del tocco sotto e del secondo assist, viene la freddezza, il carattere e la lucidità necessarie a tentarle, queste giocate. La sorpresa in sé per sé non è tanto il tocco sotto, perché del ragazzo erano note le qualità (mostrate anche durante l’UEFA Youth League), ma il fatto che lo abbia messo in pratica nel match d’esordio dal 1′, in un momento delicatissimo, prendendo per mano una squadra impaurita dal momento e falcidiata dai tanti infortuni. Non si tratta di correre o di esagerare, in un senso o nell’altro, si tratta semplicemente di prendere atto di quanto è accaduto, di quanto mostrato dal giovane Giallorosso. Garcia lo ha fatto e lo farà, sicuramente: già ieri a fine partita ha detto che Verde non fa parte della prima squadra solo dal match di ieri. Vero. Non sappiamo cosa succederà domani, ma sicuramente sappiamo di avere in squadra un ’96 “diverso” dai suoi coetanei. Un giocatore sul quale contare, oggi e domani.
Ieri ci sono state difficoltà, sicuramente, e Garcia ed i ragazzi hanno da lavorare ancora per migliorare, ma gli errori sono:
1. Sottovalutare le numerose assenze in casa Giallorossa. Vedendo le rose delle altre squadre, Juventus compresa, fatico a vedere un 11 titolare dignitoso senza 12-13 titolari fuori, fra infortuni e squalifiche. Non tenere conto di queste assenze, alcune sanguinose anche dal punto di vista del “morale” della squadra, è un grandissimo errore.
2. Considerare il Cagliari una squadretta: con Zeman lo era sicuramente e la classifica lo dimostrava, oltre le prestazioni imbarazzanti, ma l’arrivo di Zola ha cambiato tutto, anche sul mercato. I sardi giocano bene, non praticano il diffusissimo catenaccio stile Sarri ed Empoli, ma cercando di costruire l’azione da dietro. E M’Poku, ma non solo lui, non è certamente un giocatore da salvezza.
3. Non tener conto del fatto che la Roma, con 28 infortuni stagionali, è ancora in lotta per lo Scudetto, con uno scontro diretto rubato ed uno ancora da giocare in casa propria. Forse, ma dico forse, qualcuno ha buttato tutto per aria con un po’ troppa fretta. E per “qualcuno” non s’intende (solo) il tifoso che si fa prendere dal panico e dalla depressione, ma chi ragiona ogni singolo articolo ed intervista per distruggere l’ambienta Roma, la figura di Garcia ed il suo operato e quant’altro. E da questo, noi tifosi che vogliamo il bene della squadra, dobbiamo guardarcene attentamente. La Roma ha già tanti nemici, in campo e fuori. Nonostante tutto, però, siamo ancora qui. Un mese a parlare del gol, REGOLARE, di Astori, ma non mi sembra di ricordare ore ed ore di discussioni su Napoli-Genoa o Juventus-Napoli. Non in tutti i talk show d’Italia. Sicuramente, però, sbaglio io.
Quando si parla di Juventus e Napoli (sì, il club che alla fase a gironi di Champions nemmeno ci è arrivato) si parla di fame e grinta: ben altri toni per la Roma, che è lì, nonostante Rocchi (che vale 6 punti, lo ricordo ancora e lo farò per molto altro tempo ancora) e tutto il resto. E’ lunga. E qua non molliamo niente.
Lotta con il cuore…
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