Una Nuova Roma è scesa in campo dopo la sosta e ha dimostrato che ancora ci sa fare con il bel gioco. Ranieri finalmente ha capito che si può giocare con la triade Vucinic-Totti-Menez e che non è solo un sogno proibito come ha sempre dichiarato Spalletti. Certi tipi di giocatori possono coesistere insieme se trovano la giusta armonia, se a loro gli si lascia il tempo di amalgamarsi per bene, senza fretta e senza pressioni. Totti è quell’indiscusso fenomeno che noi tutti conosciamo, che se poco poco gli tornano i 90 minuti nelle gambe, saranno dolori per tutti. Vucinic ci ha abituato ha degli errori grossolani davanti alla porta, con delle prestazioni però da non dimenticare, l’impegno in primis diciamocela tutta, non è mai mancato. Ora servirà per lui solo qualche golletto in più per ottimizzare le sue prestazioni. Menez è quel talento che noi tutti aspettiamo ancora con pazienza. C’è chi lo vuole fuori dagli schemi, chi lo desidera sempre vedere in campo perchè regala delizie anche non impegnandosi al massimo. La Roma di ieri è apparsa bella, cinica, e con un attacco stellare nonostante le reti sono venute solo dal nostro capitano. La Roma di ieri ci è sembrata Nuova, con nuovi stimoli, con obiettivi da raggiungere, con la voglia di ritornare tra le grandi che distano solo di sei punti in classifica. Personalmente sono circa 2 anni che tendo la mano verso Julio Sergio Bertagnoli, facendo appelli su appelli affinche gli si possa concedere maggiore spazio per fargli dimostrare che non è una meteora, ma che soprattutto non è il terzo portiere migliore delle rose di Serie A. Con la difesa che può far sempre meglio, con il ritorno in spolvero di Mexes, con il centrocampo sempre più targato Pizarro, De Rossi (quando starà bene) e Perrotta, con l’attacco che noi tutti tifosi sognamo vedere giocare insieme, la Nuova Roma può tornare finalmente a farci sorridere e farci sognare qualcosa di Nuovo che negli ultimi periodi avevamo dimenticato, troppo presi dalle vicende societarie che a noi, non dovrebbero proprio competere.
