(BLOG FORZA-ROMA.COM) – Sono ormai due mesi che, quotidianamente, lascio qualche pensiero sulle pagine di quest’ottimo sito, splendidamente gestito da una redazione sempre all’altezza della situazione. Il movente che alimenta il mio modesto contributo è tutto nell’apprezzabile accoglienza che mi è stata riservata, fin da subito, sia dai redattori, sia dai frequentatori del blog. Tuttavia, ove mai soltanto due o tre degli utenti mi dicessero di allontanarmi, in quanto mal visto, scapperei via senza nemmeno preoccuparmi di sondare l’opinione degli altri. Si Chiama "amor proprio". Avete capito dove voglio andare a parare. Pertanto, starete pensando: "troppo facile; tu col sito non ci campi e soprattutto non hai 400 milioni di debito da onorare". Tanto basta a svolgere il copione del film al quale assistiamo ormai da anni; questo il titolo: "AS Roma, come vivere da miliardari pur essendo stritolati dai buffi". Allora mi torna in mente una frase del cantautore romano Brusco, secondo cui "la Roma non è mica un bene di famiglia…". Vallo a spiegare a loro. Ieri, qualche utente proponeva la costituzione di un comitato di "bloggers", al fine di ottenere un incontro con i vertici societari ai quali rivolgere, pacificamente, una serie di domande, esigendo risposte. Anche io, fino a qualche ora fa, ritenevo che uno dei problemi principali risiedesse proprio nella scarsa consapevolezza da parte della presidenza delle dimensioni reali della ostilità generale. Le contestazioni allo stadio, le adunanze fuori ai cancelli di Trigoria, non la lasciano trasparire nella sua pienezza. Quindi l’idea non mi sembrava affatto barbina. Poi, però, è successo qualcosa; è successo che tutte le nostre rimostranze sono state mirabilmente veicolate in sede di CdA dal alcuni degli azionisti di minoranza. Beh, la replica della dottoressa Sensi l’abbiamo letta tutti: "abbiamo consolidato la nostra posizione a livello internazionale; abbiamo superato la crisi iniziale in campionato, abbiamo cambiato guida tecnica in tempi sbagliati, ma qui la colpa è di Spalletti che ha scelto male il momento per togliere il disturbo; abbiamo, in ogni caso, selezionato un allenatore di successo… E bla bla bla…". L’"amor proprio" di cui sopra mi impone di non andare avanti. A questo punto, mi interessa anche poco stabilire se si tratti di faccia tosta o malafede, il risultato finale non cambierebbe. Costituiamolo il comitato, ma solo per organizzare un bel torneo di calcetto "inter nos"; l’unico modo che ci resta per ammirare un pallone rotolare senza dovere ricorrere necessariamente allo psicanalista.