Non è una considerazione facile, perché se si valuta il “contesto”, viene naturale vedere il bicchiere mezzo vuoto. La Juventus aveva perso punti, raro, ed era un’ottima occasione, in casa, per vincere ed andare a -1. In quest’ottica, la Roma ha perso una grande occasione, sprecandola malamente. Tanti gli errori. Tanti gli errori di Rudi Garcia, che rivoluziona la squadra sottovalutando il Sassuolo e sopravvalutando la condizione di alcuni giocatori. Troppi cambi. Il centrocampo è stato un azzardo: De Rossi, Pjanic e Strootman. Il Capitano ieri sera era scosso e turbato dagli avvenimenti settimanali e metterlo in campo era di per sé un azzardo, ma metterlo in campo a fare lavoro per due, come ha dovuto fare anche Pjanic, è stato ancora peggio. I gialli di Pjanic e De Rossi arrivano per supplire agli errori di Strootman, il quale ancora, evidentemente, non è in grado di sostenere un match dai primi minuti. Non è un addossargli la croce, ma i molti palloni persi hanno debilitato la Roma (ed i suoi due compagni di reparto), messa in ginocchio da un De Sanctis che in questo periodo è, a tratti, imbarazzante.
Ieri sera ed oggi sono usciti i soliti avvoltoi, che subito tirano fuori i soliti discorsi legati allo stipendio di De Rossi, che però mettono da parte la calcolatrice e il taccuino quando si parla di Iturbe, anche lui in uno stato di forma imbarazzante, il quale non solo non sta dimostrando di valere i soldi spesi, ma neanche la metà. L’anno scorso è stato massacrato Ljajic, così come Destro, che avevano già fatto molto più dell’argentino, ieri comunque uscito tra gli applausi. Applausi per lui, mentre dopo uno stop sbagliato giù a fischiare Ljajic e Destro. Ieri Mattia Destro ha fatto bene solo nell’occasione del rigore assegnato alla Roma, con uno stop molto valido, ma anche qui la responsabilità è soprattutto di Garcia. Perché? Perché l’anno scorso Ljajic è stato quasi bruciato allo stesso modo. Ljajic quest’anno ha segnato e giocato bene ed è tornato in campo, giustamente e per 5 volte di fila. Cosa che a Destro non è successa, neanche dopo i gol, IMPORTANTI E PROPEDEUTICI ALLA VITTORIA. Il numero 22 della Roma è sempre tornato in panchina, senza mai avere continuità. E così è difficile fare la differenza, imporsi, giocare con gioia e trovare il feeling con i compagni. E la gestione di Garcia, fino ad ora, è totalmente sbagliata.
Ieri Garcia ha fatto molti errori, ma il pareggio della Roma nasce e finisce nell’errore di De Sanctis. Il Sassuolo fino a quel momento non era neanche mai entrato nella nostra metà campo e lo ha fatto tre volte in tutto il match. Quel gol, quell’errore, ha fatto saltare gli schemi della Roma (e qui c’è anche la co-responsabilità dei compagni, i quali si sono deconcentrati e c’è stato il black-out che ha portato al secondo gol, dove De Sanctis sbaglia ancora) ed ecco che la frittata è fatta. Poi la reazione, l’esplosione dell’orgoglio: la Roma non ha giocato male. Il Sassuolo si è difeso alla grande: i tiri di Strootman e Ljajic fermati sulla linea, la traversa di Holebas, il colpo di testa di Destro in posizione favorevole, le altre occasioni, oltre ai gol. La Roma avrebbe meritato, ma largamente, di uscire dal campo con i 3 punti. Il Sassuolo ieri ha avuto il 20% di possesso palla. Non c’è mai stata partita, per questo l’errore di De Sanctis pesa così tanto. E se Ljajic, Florenzi e Garcia parlano di “approccio sbagliato”, lo fanno per proteggere De Sanctis, perché la Roma ad inizio match era totalmente padrona del campo.
Tornando al discorso principale: per quanto mi riguarda, il bicchiere è mezzo pieno. La Roma ha rimesso in piedi la partita, dominando l’avversario ed andando vicina al gol in tantissime occasioni, anche in 10, sotto di due gol. Ci siamo lamentati del gol di Pirlo, sul finale, che ci ha spezzato le gambe, ma credo che ieri più di qualcuno, in casa Juventus, abbia gettato all’aria penne, carte e bicchieri. Una reazione così vivace, orgogliosa e organizzata, arrivata proprio negli ultimi minuti, scoraggia la Juventus. Ieri la Roma sembrava sulle gambe, morta, ma Ljajic, Florenzi ed Holebas se la sono caricata sulle spalle ed ecco il punto, che quasi ne vale tre. La Roma ha dimostrato di non mollare mai, di avere cuore ed anima, di voler vincere lo Scudetto. Un pareggio così, un risultato maturato negli ultimi minuti fa morale e ti carica di adrenalina, che può essere sfogata nei prossimi match, tutti importanti e decisivi per il prosieguo di stagione.
L’ultimo appunto: vergogna a chi non aspettava altro che un errore sul campo, in una stagione da 6,5 dopo una da 8, per (ri)cominciare ad attaccare anche l’uomo. Siete una delle vergogne di questa tifoseria.
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