(NEWS AS ROMA – IO STO CON LA SENSI – FORZA-ROMA.COM) – Rosella Sensi è uscita al "naturale". La notizia è stata questa. L’etere romano ieri ha messo da parte l’impegno della Roma nella terra in cui la propria guida ha fatto storia ed ha discusso sulla lettera del presidente della As Roma. Numerosi i tifosi che hanno disquisito sulle parole evdenziate dalla Sensi con la rabbia di chi di Roma ha vissuto negli ultimi 17 anni, di chi vive di Roma, è risaputo e riconosciuto il proprio lauto emolumento, di chi ne detiene la maggioranza e la poltrona di prestigio. Gli anti-Sensi si sono sbizzarriti a diffondere la propria idea ed i propri slogans che ormai vanno avanti da mesi: "Rosella Vattene – Rosella Sensi Bla Bla Bla". A contrastare una parte della tifoseria che non ama i "bordelli" (mi perdonerete il termine infausto), una fetta di romanisti che per amor di Roma (stessa parola ma verso opposto), attenzione anche chi contesta ama la Roma, che ama per meglio dire la non contestazione, la serenità, che attende qualche istante in più prima di addossare tutto sulle spalle della famiglia Sensi. A me piace attenermi ai fatti. Il fatto compiuto dalla Sensi non è un contentino nei confronti della piazza. La Sensi ha assunto un atteggiamento carico di responsabilità: ha messo a nudo un clima ostile nei confronti della Roma generato dai padroni del calcio. Concordo con il famoso ed importante giornalista, Maida del Messaggero: la Sensi dovrà capire come uscirà la sua figura dopo sittale dichiarazione "scritta" (verba volant scripta manent), considerata la carica di vice presidente della Lega ricoperta.
Il discorso del Presidente della Associazione Sportiva Roma può essere interpretato anche in maniera opposta a chi indentifica la sua reazione con un palleativo gesto volto ad accontentare la piazza che è sempre sul punto di esplodere. Può darsi che la Sensi abbia capito che la sua Roma non è più la quarta sorella della serie A.
Punto primo: demeriti dirigenziali, parecchi direi, ad esempio mi vengono in mente gli indebolimenti di rosa effettuati negli ultimi anni.
Punto secondo: una mancata presenza di fronte ai media, lasciando il campo a quanti hanno necessariamente farneticato sulle vicende della Roma.
Punto terzo: la mancanza di fondi necessari. Quanti addetti ai lavori hanno detto "la Roma non ha i soldi necessari per comprare alcun calciatore": Pasqualin, Zamparini, Preziosi tanto per citarne un pò. La non risposta della Roma mi porta a dedurne la validità dell’"accusa". Tutte condizioni dell’attuale Roma che, dopo gli anni d’oro dell’autofinanziamento, culminati con uno scudetto perso nell’ultima mezz’ora, sono i mali di una Roma che la Sensi ha scoperto essere la quinta o la sesta forza del campionato.
La rabbia della Sensi è esplosa in una lettera da lodare, un discorso che trova il sottoscritto d’accordo su tutti i punti. Io stò con la Sensi: per il discorso fatto. Per il resto non intono alcun canto per esprimere il mio dissenso ma con la mente conosco benissimo le vicissitudini della Roma del dopo Franco Sensi.