(NEWS AS ROMA – COME SONO CAMBIATI I TIFOSI DELLA ROMA – MESSAGGERO) – L’editoriale di Roberto Renga del Messaggero che testimonia un pò la crisi la della Roma da tanti punti di vista, tecnico ed economico principalmente.
"I romanisti, come le stagioni, non sono più quelli di una volta. Non migliori, non peggiori, semplicemente diversi. Prima, sbagliando per eccesso, si diceva: la Roma non si discute, si ama. Ora, sbagliando per difetto, si dice: la Roma si discute. Non si fa altro.
In assenza di passioni, sogni e slanci politici, si costituiscono partiti del tifo, correnti e sottocorrenti; si litiga, appunto, per partito preso; non si guarda più alla realtà, si idealizzano i fantasmi. E così nasce e prende sempre più piede il popolo degli spallettiani, che hanno individuato nell’ex allenatore l’uomo della provvidenza calcistica: nell’immaginario collettivo ha sbattuto la porta di fronte alla Sensi dopo aver litigato con i giocatori. Che non sia vero, conta e non conta. Come che sia stato lui il primo a cercare più comode sponde in occasione della famosa gita a Parigi, quando nacquero tutti i problemi di oggi. Di Spalletti si ricordano le tante gioie (tre anni splendidi) e non le delusioni (un anno orribile).
Dal partito anti giocatori, il solo De Rossi ottiene un salvacondotto. Guardato male addirittura Francesco Totti, senza il quale, ricordiamolo, la Roma neppure conoscerebbe il gol. Si sostiene che voglia comandare lui e si guardano con sospetto le cene con Spalletti o gli incontri con la società. Si dimentica, in sostanza, che Totti non è solo il miglior calciatore di sempre della Roma, ma che di questa squadra è pure il capitano: che tecnico e presidente ne vogliano conoscere il parere è sin troppo ovvio. Succede ovunque. Ora c’è chi racconta di liti con Spalletti, addirittura di mani in faccia. Falso. Le solite favole metropolitane.
C’è chi ha votato per Fioranelli e non chiede scusa e magari lo rimpiange. Chi avrebbe voluto Tacopina. Chi, senza pensare alle conseguenze, invita ogni minuto Rosella Sensi ad andarsene: e poi chi dirige? Tutti i club hanno bisogno di un presidente, se non altro per gli stipendi. Rosella si è presa una sonora dose di legnate per aver detto che Spalletti ha abbandonato la nave in difficoltà. E’ stata sincera: questo pensa e questo ha fatto sapere. Doveva dire il falso? O doveva pensare altro? La signora ritiene che Spalletti sapesse tutto del mercatino e dunque agisce di conseguenza. Chi ha altre informazioni, le offra e ci aggiorni.
Claudio Ranieri è stato accolto tiepidamente, ma lui, dopo due anni juventini, è abituato al peggio. Speriamo che non si deprima: la Roma ha bisogno di un tecnico che faccia correre i giocatori per due tempi, che modifichi un modulo ballerino e televisivo, che insegni ai difensori a difendere, che cominci subito a fare punti. Che corregga, in sostanza, gli errori lasciati in eredità dal predecessore nella sua ultima, incerta, fase.
La Roma non sarà l’Inter, ma non è la peggiore squadra italiana, come la classifica lascia intendere. Ha venduto Aquilani e abbandonato Panucci. Ha riscattato Motta, preso Guberti, chiamato Burdisso, richiamato Cerci, Andreolli e Okaka. In Europa solo Real e Juve hanno acquistato senza vendere. L’Arsenal ha ceduto, il Liverpool pure, come il Manchester. Il Barcellona ha comprato e mollato, alla pari del Milan e della Fiorentina. L’Inter ha utilizzato i soldi di Ibra. La crisi è mondiale e la Roma ci mette del suo: la perduta Champions".